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cosa apparve prodigiosa e determinò un grandissimo afflusso di popolo (43). Lo strano calore durò per tutta la giornata. La mattina seguente, quando si approntavano i funerali, l'inspiegabile tempe– ratura della salma creava serie preoccupazioni. Allora .il p. guardiano ricorse a un mezzo che sapeva sicurissimo, trattandosi di p. Inno– cenzo. « Lasciate fare a me», disse ai religiosi. E scese nella cappella dell'Addolorata, si accostò .al cataletto e in virtù di santa obbedienza « comandò a p. Innocenzo di smettere quel calore, tanto per prova della sua morte reale. E di fatti si raffreddò in maniera che lo si potè mettere nella cassa senza alcuna preoccupazione». Mentre lo stavano componendo nella bara i presenti avvertirono « che da quel corpo emanava una speciale fragranza » (44). 9 - Abbiamo un angelo in paradiso A mezzogiorno del quattro, in refettorio, il p. guardiano diede ai religiosi l'annuncio ufficiale con queste parole: « Abbiamo un angelo in Paradiso. Festeggiamolo». Anche a lui era venuta la tenta– zione avuta dai quattro studenti che lo portarono in cappella. Avver– tendo lo strano calore si dicevano l'un l'altro: « Qui non è il caso di dire dei requiem, ma dei gloria» (45). Attorno alla salma del Beato per tutto quel giorno fu un con– tinuo affollarsi di devoti: invadevano la chiesa premendosi tanto che fu necessario mettere dei frati a guidare la circolazione. « Tutti volevano qualche cosa di lui, o dell'abito o della barba o dei capelli. (43) P., p. 473, 41. (44) P., p. 471, 35. Cfr. 467-68, 22 e 25. (45) P., p. 484, 83. Cfr. 474, 47. li quattro marzo lo stesso p. guardiano scnveva il seguente cenno necrologico sul Beato: « Reverendo Padre Osservandissimo, con grande dispiacere compio l'ufficio di annunciare a V. P. R. e a cotesta religiosa Famiglia la morte del P. INNOCENZO DA BERZO avvenuta in questa passata notte alle ore 11 (undici), dopo i dolori e le sofferenze di una malattia di tre mesi sopportata da lui con quella rassegnazione ·e virtù, che solo è dato di scorgere nelle anime sante, e confortato assai ripetute volte dai ss. Sacramenti. Egli, sino dal dicembre scorso, venne a Bergamo, dopo di aver edificati i nostri Reli– giosi di Milano e di Albino, più col suo preclaro esempio che colla sua come che calda ed affettuosa parola in un corso di spirituali esercizi, ma già sfinito di forze ed affetto di polmonite, di cui se in pochi giorni superò, mediante le più sollecite cure, lo stadio acuto... gli restò però un'asma potentissima che lo condusse finalmente al sepolcro. Aveva 46 anni di età naturale e 16 di vocazione religiosa. Ad elogiare la virtuosa vita da lui menata sì nel secolo e sì in Religione ci vorrebbe ben altro che la mia povera penna... però Vi dirò solo che tutti quelli cJ,:,, ,,l,J,,.,-o la sorte - 248 -

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