BCCCAP00000000000000000000771
        
 8 - Sorella morte Il Beato si spegneva di giorno in giorno. La broncopolmonite, contratta a Milano e aggravatasi ad Albino, quando, sudato per la predica, si ritirava in chiesa e vi restava lunghe ore, non potè essere vinta in un organismo, come il suo, disfatto dall'esaurimento gene– rale e colpito dall'asma. Alcuni testi, come p. Serafino, parlano di una tubercolosi lenta e micidiale che non fu possibile guarire in alcun modo. A tutto questo si aggiunsero presto le grandi piaghe di decubito aperte su la schiena: esse perdevano sangue e destavano dolori atroci. I frati avvertirono che p. Innocenzo si avvicinava alla morte e ne diedero la comunicazione al fratello Lorenzo. Questi venne subi– to, ma dopo solo qualche minuto il Beato pregò l'infermiere di ac– compagnarlo nell'orto: sentiva che la morte era imminente e voleva dedicarsi tutto alla sua anima e a Dio (37). Egli, dice il suo infer– miere, sapeva con esattezza il giorno e l'ora della sua morte (38). (( Accortomi del suo ·prossimo fine, chiamai p. Michelangelo pereh è gli amministrasse l'estrema unzione. Ma il servo di Dio gli disse: Non è ancora tempo. Lo dirò io quando. E difatti dopo circa un'ora p. Innocenzo, che conservò perfetta lucidità di mente fino all'ultimo istante, lo fece chiamare e volle l'olio santo e tutte le benedizioni e indulgenze delle varie confraternite cui era ascritto. Appena finite le orazioni dell'agonia, con la massima serenità di spirito volse un pochino il capo e spirò » (39). Egli avrebbe voluto chiudere la sua vita con un atto di umiltà ~ublime. Sfinito com'era, il Beato voleva alzarsi per domandare in ginocchio perdono a tutti i religiosi del mal esempio dato, ma il superiore, commosso e piangente, lo pregò di stare a letto e dichiarò che ben volentieri tutti gli perdonavano i suoi cattivi esempi (40). anni, gli risposi: Come suo padre? - Sl, mio Padre! E mi additò la chiesa dove era Gesù Sacramentato :.. « Purtroppo del suo interno temo che quasi tutto sia passato inosservato; ma dovette ave– re anche dei doni bene straordinari. Sfinito affatto, pure pochi minuti prima di morire, in un istante che era solo, si alzò da letto, andò ancora da solo in coretto guardante in chiesa, lontano un sessanta passi, a salutare ancora una volta il suo Gesù Sacramentato, e solo tornò in cella e si pose a letto, dove pochi minuti dopo morl ». Lettera del p. Giustino da Brusio a mons. Nardi, in P., p. 498-501. (37) P., p. 477, 59. (38) P., p. 478, 62; 480, 71. (39) P., p. 465, 13. (40) P., p. 473, 43. - 246-
        
                     Made with FlippingBook 
            RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz