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 era seduto, teneva la testa fra le mani, contemplava il crocifisso e piangeva. Gli domandò: « Come sta, padre ~ ? « Con voce quasi im– percettibile rispose: Sto bene» (31). Cosa poteva rispondere d'altro? Cos'erano i suoi dolori in confronto di · quelli che aveva sofferto il suo Gesù in croce ? Silenzio e preghiera incessante anche nel più intenso dolore, sorridente nello spasimo, felice di essere finalmente in tutto simile a Gesù: così visse p. Innocenzo negli ultimi mesi della sua vita ter– rena (32). 7 - Estremi voli del serafino Nel ricordo dei religiosi restarono a lungo indimenticabili so– prattutto le sue messe, le sue comunioni, le sue visite al ss. .Sa– cramento. Le testimonianze dei processi, copiose e precise, fanno pensare a un crescendo continuo di pietà, che sfugge all'umano con– trollo e va ben oltre la nostra immaginativa. Fra Pasquale da Prestine non rinunciava tanto volentieri alla messa di p. Innocenzo, ma a volte gli impegni non gli davano il tempo di servirla. Allora si rivolgeva al direttore e chiedeva un so– stituto. Fra gli studenti si accese subito una santa gara. « Mentre i miei compagni poterono visitarlo più volte ed alcuni anche confes– sarsi da lui, tornandone sempre confermati delle nuove prove di sua santità, io, dice p. Serafino da Pescarolo, non lo potei avvicinare da solo che una volta: e fu con specialissima mia consolazione. Fui chiamato a supplire l'infermiere nel servire la santa messa a p. In– nocenzo. Nell'aiutarlo a vestirsi, rimasi colpito dall'estrema debolez– za del povero ammalato: sembrava proprio un cadavere. Soltanto il suo spirito 1o potè reggere nella celebrazione, che egli eseguì esatta– mente quanto a cerimonie, ma con uno sforzo si può dire eroico. Non dubito che per celebrare, non ostante questa estrema debolezza, avesse la licenza del superiore, perchè il servo di Dio era perfetta– mente ligio all'obbedienza e per essa avrebbe rinunciato a qualun– que cosa. Ricordo che durante la messa ebbe bisogno di espettorare ed io lo sorressi e vidi che l'espettorato era striato di sangue. Non potei però mai dimenticare l'impressione che mi ha fatto quella (31) P., p. 467, 19. (32) P., p. 484, 85-86. Cfr. p. 477, 58 ; 479, 66. :_ 244 -
        
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