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che teneva al popolo; ma era tutto particolare, per quanto spontaneo, il tono che assumeva la sua parola quando, dalla piccola cattedra eretta nel coro di Monforte, si effondeva nell'animo dei giovani stu– denti come dei più anziani, distinti e dotti religiosi » (23). Anche la struttura del suo corso non si scosta dagli schemi all-0ra comuni. Dopo la meditazione sul «fine », che si estendeva per ben due prediche, e sui novissimi, egli insisteva sul peccato, considerato prima come « omicida dell'anima» e poi come « deicida di Dio», per abbandonarsi in seguito ai prediletti argomenti dell'eucarestia, del s. Cuore, della passione di Gesù, della Madonna. Probabilmente non mancava nel suo corso una istruzione su la devozione e imita– zione dei santi, particolarmente del serafico Padre, presentato nei suoi appunti come supremo modello ad ogni religioso cappuccino. La parte più importante era dunque data ai temi della vita pur– gativa e unitiva, cioè ai momenti capitali delle sue dolorosissime lotte e delle dolcissime sue estasi d'amore. Pochissimo era invece concesso alla vita illuminativa. Lo schema, che è tanto usuale, è invece inti– mamente suo, vorremmo dire autobiografico. Narrava le sue espe– rienze interiori di un tempo e di sempre, del suo tormento non mai disgiunto dalla gioia dello spirito. Queste due fasi del percorso della sua anima in cammino verso Dio non sono mai separate nella sua vicenda spirituale, nè distintamente operanti: egli era straziato dal– l'angoscia anche nei giorni del rapimento estatico. 5 - Finalmente la pace al suo spirito Lo sforzo compiuto per superare l'intima ripugnanza di presen– tarsi ai confratelli come maestro e guida alla santità, la fatica della continua vociferazione, il freddo acuto della stagione diedero una scossa irreparabile alla sua salute già tanto minata. Nel vederlo così estenuato e sofferente e sapendo che il « predicare ai religiosi era forse il sacrificio più penoso che avesse fatto in vita sua » (24), i frati ne restavano ammirati e commossi. L'esempio era veramente sublime, l'obbedienza veramente eroica. Ma egli non lasciò il posto della sua (23) P. GREGORIO DA BRENO, o.f.m. cap., o.e., p. 93. Sui temi della purificazione spi– rituale trattati dal B. nei suoi corsi di esercizi a Milano e in parte ad Albino, cfr. I, p. 80 ss. (24) PROCESSI O RDINARI, Litterae postulatoriae, p. 19. - 240-

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