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'C'è là chi ti aspetta'. Il Milesi fu così colpito da tale richiamo che subito si recò in chiesa, tutto compunto, per prepararsi alla confes– sione, e per parecchi giorni di seguito si confessò, persuaso che l'avviso di p. Innocenzo venisse dal cielo. Di tal fatto ancor oggi il paese ne parla come di un dono certissimo che il Signore abbia concesso al p. Innocenzo per la scrutazione delle coscienze» (11). 3 - Il viaggio della morte Nell'ultimo decennio della sua vita il p. Innocenzo si vide ri– dotta al minimo l'attività apostolica fuori convento. Prima la scuola, che lo obbligava a una residenza regolare e continua, poi la salute che gli andava lentamente mancando, infine le frequentissime ri– chieste di persone che salivano fin lassù per avere la benedizione o per ricevere i sacramenti dal Beato, suggerirono al p. guardiano di esonerarlo da ogni occupazione esterna. Tuttavia il superiore non poteva rifiutarsi alle domande che di tempo in tempo gli venivano dal p. maestro del noviziato. Ci risulta infatti che il Beato, anche dopo diversi anni dal loro trasferimento a Lovere, ebbe contatto coi novizi. Non erano soste prolungate, ma neppure tanto rare. I superiori e i giovani, specialmente quelli che l'avevano avuto precettore al– l'Annunciata, erano desiderosi di vederlo, di sentirlo, di confessarsi da lui per chiedergli direttive spirituali. Quando egli capitava al noviziato il p. maestro riusciva sempre, non ostante la sua ritrosia, a fargli tenere la conferenza. Ma più che le parole, faceva grande impressione a tutti il suo esempio (12). Nel marzo del 1918, rievo– cando dall'Asmara la figura del Beato, mons. Carrara scrisse que– ste parole: « Lo vidi per la prima volta nel convento di Lovere nel 1887, durante il mio anno di noviziato. La sua figura di asceta, il suo atteggiamento di persona tutta assorta in Dio, le poche parole che rivolse a noi novizi, spiranti amore fervido verso il Signore e zelo per la salute delle anime, mi lasciarono una impressione incancel– labile» (13). Come tra i religiosi e i novizi di Lovere, la fama della santità del p. Innocenzo regnava ormai incontrastata nei conventi cap- (I I) P., p. 458-59, 9: deposizione di Angelo Pederzoli di Erbanno. (12) P., p. 37, I: deposizione di mons. C. Carrara. (13) Processi ordinari, Litterae postulatol'iae, p. 18. - 236 -
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