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da Orio-Litta, p. Innocenzo avrebbe avuto delle estasi e delle levita– zioni specialmente dopo la messa. Visioni ed estasi il Beato avrebbe goduto soprattutto durante la messa, quando Gesù era presente su l'altare: cosa che ci sembra assai accettabile su la base di quanto già sappiamo delle sue celebrazioni. Dopo la messa egli si raccoglieva nel coretto e si abbandonava a Gesù. « Fui assicurato, ci attesta p. Aurelio da Pieve Delmona, dal fratello portinaio di Lovere, fra Alessio, che aveva visto p. Innocenzo dopo la messa rapito in estasi ed elevato da terra». Il parroco di Borno aggiunge di aver udito dallo stesso Beato « raccontare come una volta celebrando si vide sparire di mano un pezzo di Ostia consacrata e portata a un infermo » (8). Assai più certi e più numerosi sono invece i fatti che mostrano operosa in p. Innocenzo la scrutazione dei cuori. Don Bortolo Val– secchi, già nostro postulante, entra nel seminario diocesano e raggiunge il sacerdozio solo fidando nel consiglio di p. Innocenzo. Alla maestra di Cedegolo, Maria Avanzini, che si presentava per la confessione, il Beato « intuì la coscienza prima ancora che ella gliene desse argomento ». Fra l'altro la sollecitò fervorosamente a riprendere il pio esercizio della Via Crucis che da tempo aveva lasciato e che ritornasse ad interessarsi dell'oratorio delle ragazze con lo zelo di prima (9). Don Fanetti, riassumendo un pensiero comune, dice che « si temeva, andandosi a confessare da lui, che per la mala corrispondenza alle grazie di Dio, non avesse a predire qualche castigo, tutti rico– noscendo in lui una parola fatidica » (10). Trovandosi a Erbanno il Beato « incontrò un uomo di nome Milesi Domenico, noto a tutti per la sua poca religiosità e per con– dotta tutt'altro che edificante: Il servo di Dio non lo poteva conoscere, sia perchè egli non si tratteneva in paese forestiero col popolo, sia perchè voleva tener gli occhi bassi, così da non guardare mai persona che incontrasse. Dopo averlo incontrato, fatti pochi passi innanzi, p. Innocenzo retrocede, piglia quell'uomo per un braccio e gli dice: 'Amico, è ora che tu aggiusti le tue partite', e indicando la chiesa: (8) P., p. 222, 70. Cfr. p. 455, 1. (9) P., p. 461, 16. Cfr. p. 456, 4: « Ho sentito dire che fu visto una volta mentre era in orazione sollevato da terra. Per me ritengo di essere sacerdote per la protezione del .servo di Dio e che mi fu vero profeta. Quando io essendo dimesso 'dal convento per la mia salute ed egli mi vedeva scoraggiato per il mio avvenire, il servo di D io con la più gran carità. e con un certo fare autorevole mi. incoraggiò ad abbracciare la carriera ecclesiastica, come io feci e proseguii senza alcuna . difficoltà ». Deposizione di don Bortolo Valsecchi. (10) P., p. 460,14. -235 .~
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