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quanto le viene insegnato. Sapete che, anche prima di partire, volle ricevere una vostra benedizione. Io rispetto ed approvo la fiducia che ha nelle vostre preghiere ed anzi mi unisco a lei nel pregarvi di fare quanto essa vi chiede. Io attendo la vostra risposta prima di scri– verle, per poterla unire alla mia lettera. In tale scopo vi mando il francobollo da mettere su la lettera a me diretta. Sicuro che avrò una risposta affermativa, anticipatamente vi ringrazio e raccomandomi alle vostre preghiere. Breno, 16-12-1888. Valentinetti Luigi » (7). Non sappiamo quali risposte dava il Beato a tante richieste, ma è certo che per tutti, lassù all'Annunciata, egli apriva le braccia davanti a Dio e supplicava. 2 - Lampi di cielo Nella vita del p. Innocenzo, così come si ricava dagli atti proces– suali e dai manoscritti, non abbiamo davvero una larga messe di avvenimenti soprannaturali, nel senso di fatti mistici. Il ratto, l'estasi o la visione nè distinguono, nè consolano la sua esistenza, fatta solo di asprezze, di preghiere e di silenzi. Dalla sua penna e dalla sua bocca è vano sperare confidenze in proposito. I testi depongono solo quello che videro o credettero di vedere e le loro deposizioni, troppo fragili anche per una critica elementare, confermano l'idea che il significato più alto della vita del Beato sia tutto nella forza della sua volontà, sostenuta e stimolata dalla grazia, senza mai nulla che esca dall'esperienza comune. Il cielo non discese sopra di lui ridente e meraviglioso come nella vita di tanti santi. Rimase chiuso: forse per una maggior prova della fedeltà del Beato, che voleva Dio senza mai osar chiedere il sorriso di Dio. Tuttavia erreremmo se volessimo negare in tutto il fenomeno mistico. Qualche cosa c'è anche nella sua vita: rari lampi luminosi su uno spirito serafico, tormentato e chiuso nel silenzio dell'umiltà. Secondo le testimonianze a nostra disposizione il fenomeno mi– stico si verificava specialmente quando il Beato si metteva 1n orazione. I frati lo vedevano spesso « tutto rapito in Dio ». Secondo p. Anselmo (7) I, p. 188. Cfr. anche p. 195. -234 -

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