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Scrive infatti nel diario: « Al mattino, appena vestito, dirò il 'Di– gnare ', l'orazione di offerta al Cuore di Gesù, l'orazione di offerta della giornata, e consacrerò ai sacratissimi Cuori di Gesù e di Maria tutto me stesso e le mie azioni alla loro maggior gloria e salute delle anime, domandando la loro benedizione » ( 42). Fatto sacerdote e soprattutto dopo la sua entrata in religione, il suo amore e il suo zelo per il Cuore di Gesù non avranno più limiti. Ogni occasione era propizia, anche la scuola. Uno dei suoi allievi ci racconta che « all'ora di incominciare, cioè alle nove del mattino, egli entrava in aula, collocava davanti al calamaio un'immagine del s. Cuore attorniato da bigliettini recanti giaculatorie e virtù del sacro Cuore e diceva: Guardiamo a chi la vince nel numero delle giacu– latorie». Nella scuola si accendeva subito una gara, che il Beato non riusciva mai a vincere. Il suo spirito era talmente preso dalla preghiera che l'espressione usciva lenta e intensa, mentre i suoi ragazzi ne sfila– vano a decine con voce vibrata. Alla fine esclamava: « Ah! questi studenti me la fanno sempre» (43). P. Leone da Briosco, che partecipò a quelle sante gare, dice che p. Innocenzo « caldamente e costantemente raccomandava » la cara devozione, e uno dei suoi figli spirituali ci assicura che il Beato « eseguiva appuntino quanto il s. Cuore aveva detto all'Alacoque » (44). Tutte le più grandi opere divine compiute per la salvezza umana trovano per il Beato l'origine e la fonte nel Cuore di Gesù. Dal s. Cuore è partita la gloria e la grandezza di Maria, la fondazione della Chiesa; soprattutto è dal Cuore di Gesù che noi abbiamo avuto il sangue per la redenzione e la salvezza, e il massimo dono che Dio poteva fare agli uomini, il ss. Sacramento. Il s. Cuore è dunque la sintesi e la rivelazione più grande dell'amore divino verso di noi (45). Il nostro maggior torto verso Gesù, lamenta il Beato, è che non conosciamo l'immensità del suo amore. Se lo conoscessimo, i nostri occhi non avrebbero lacrime a sufficienza per piangere sul suo dolore e il nostro cuore arderebbe continuamente d'amore per la divina eucarestia. Il Cuore di Gesù è « il cuore di Dio, il trono della _misericordia, l'arcano segreto della bontà, il modello di tutte le virtù, ila delizia delle divine Persone, il rifugio dei peccatori, la consolazione degli afflitti, la porta del cielo ». Se una scintilla soltanto di queste (42) I, p. 21. (43) P., p. 250, 184: deposizione di p. Policarpo da Zorzino. (44) P., p. 246, 172. Cfr. 217, 47. J45) Vedi le sue prediche sul s. Cuore di Gesù: I, p. 98-99; 99-105. - 228 -

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