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divino non doveva restare senza la sua risposta. « Siccome la passione di Gesù, scrive nel diario, è il più grande effetto del suo amore verso di noi, cosi deve essere anche il più forte di tutti i nostri stimoli per amar lui» (34 c). Le sue penitenze, che inorridivano i confratelli, erano sempre una ben piccola cosa per lui, che vedeva e sentiva nel suo spirito l'immensità del dolore di Gesù. Chi vuol conoscere l'anima del Beato e seguirla nel suo pianto dirotto alla contemplazione della passione, deve leggere la sua pre– dica, purtroppo interrotta quando inizia il racconto del viaggio al Calvario. Ecco un tratto su la flagellazione: « Il dolce Gesù si lascia spogliare e legare stretto ad una colonna per soffrire l'obbrobrio del suo supplizio. Già quei manigoldi d'intorno a lui, armati di pesanti flagelli, cominciano a battere senza riguardo e senza pietà. Quel corpo verginale, sotto la .fiera tempesta diventa livido, poi si gonfia, si squarcia la pelle, ne schizza il primo sangue, si scoprono al vivo le carni e le ossa e in breve non è che una piaga dal capo ai piedi. Ma quei manigoldi non cessano di battere anche sulle carni squarciate, aggiungono piaghe alle piaghe, ferite alle ferite, dolore al suo dolore. Il sangue scorre a rivi per terra, le carni cadono a brani o balzano in aria, trinciate dai flagelli. Sono sanguinanti i flagelli, insanguinati i carnefici, allagato di sangue e seminato di brani di carne tµtto il pavimento. Ed essi battono ancora. Ecco che cosa costano al nostro Gesù le nostre immondezze. Non vogliamo dunque più con peccati sozzi contristare lo Spirito santo di Dio che abita nei nostri corpi » (35). Più che dai predicabili, presenti qua e là nell'uso di alcuni ter– mini inconsueti, questo brano esce dalle sue contemplazioni dolorose e prolungate: la descrizione minuta dice con quanta sofferenza egli seguiva la trista carneficina. Questa pietà così intima e commossa non gli permetteva di parlare della passione senza versare lacrime abbon– dantissime: il suo pianto si comunicava all'uditorio che non sapeva resistere e piangeva con lui (36). Assiduo frequentatore della 'Via Crucis' faceva questo esercizio -più volte al giorno. Giunse « fino a otto e dieci volte » in un solo giorno. Don Michele !sonni aggiunge d'aver saputo dai padri del- 1' Annunciata « che un giorno ne aveva fatto quattordici, con tutte le (34 e) I, 24, n. SO. (35) II, p. 35. Cfr. la predica su la passione di Gesù: II, 30 ss. (36) P., p. 194, 72. - 226 -
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