BCCCAP00000000000000000000771

Dopo la messa s1 immergeva nel ringraziamento, nascosto nel coretto. Ad alcuni religiosi capitò di vederlo rapito e sollevato da ter– ra (34). La santa Ostia del tabernacolo era veramente il suo unico e mas– simo amore, il centro divino che l'attirava con ineffabile dolcezza fuori del tempo _e del mondo: ed egli vi si abbandonava docilmente. 6 - Con Gesù appassionato e morto Dalle stimmate del serafico Padre scende a tutti i suoi figli l'amore alla passione di Gesù, che ad alcuni tra i migliori imprime nella carne i segni del suo martirio divino. P. Innocenzo non ricevette le stimmate, ma portò la passione nell'intimo del cuore e i suoi occhi non fecero che piangere sul dolore del suo Diletto. Nell'Ordine francescano le devozioni al s. Cuore e alla passione sono praticamente inscindibili, una esce dall'altra e si accompagnano per tutti i secoli della nostra storia come ala possente al volo mistico dell'anima. Lo stesso s. Cuore le accosta quando indica a s. Margherita Maria il serafico Padre come suo modello e patrono. Nei suoi scritti il Beato conferma il rapporto intimo delle due devozioni: una è in funzione dell'altra. « Pare poi alla b. Margherita, annota nel diario, che Gesù Cristo nutra gran desiderio di vedere onorato il suo Cuore affinché per mezzo suo, come di un secondo Mediatore, si rinnovino gli effetti della sua passione nelle anime » (34 b). Da queste fonti, cioè dal s. Cuore di Gesù e dalle piaghe del sera– fico Padre, deriva al nostro Beato una pietà tenerissima ed immensa per la passione del Salvatore. Essa lo fa gemere e piangere, lo tra– scina all'espiazione sanguinosa, lo impegna alla fedeltà più grande. Nella passione egli vedeva quanto Gesù l'aveva amato e tanto amore le vergini il sangue che fa germoglare la purezza, i confessori il mistero che li santifica, gli afflitti il consolatore che li conforta. Ecco perchè i santi facevano .Je chiese come i luoghi ordinari della loro dimora e dei loro desideri, alla chiesa correvano in tutti i tempi che avevano liberi di giorno, nella chiesa passavano le notti quasi per ristorarsi delle fatiche del giorno e dalle loro lunghe veglie dinanzi a quel divin Sacramento traevano la forza che li faceva operare miracoli di virtli e di conversione in mezzo ai popoli "'· Il, p. 75-76. (34) P., p. 220, 61; 455, 1: « Fui assicurato da fra Alessio, portinaio del convento di Lovere, di aver visto il p. Innocenzo dopo la s. Messa rapito in estasi ed anche elevato da terra. Questo frate Alessio fu uomo pieno di spirito religioso, di fervente pietà ·e per me degni~simo di fede »- Deposizione del p. Aurelio da Pieve Delmona. (34 b) I, p. 38. - 225 - 15 - Beato Innocenzo

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz