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troppo rigido, neppure quando gli altri frati, chiusi nel tepore della cella, pensavano con raccapriccio al freddo pungente della chiesa de– serta. Raccolto in un angolo a vista dell'altare egli diceva di non sentir niente. Rapito fuor dei sensi, il suo spirito abbandonava il povero corpo ossuto e pallido ed entrava in ·estasianti colloqui con l'Ospite divino. A volte i confratelli lo sorprendevano bocconi sul pavimento, immobile sino a dar l'impressione che fosse assiderato, ma, appena avvertito, egli si alzava, pienamente conscio di sè: l'ardore dello spi– rito alimentava nel corpo il calore necessario alla vita. Questa fiamma d'amore eucaristico, al pari delle altre devozioni ma in forma assai più grande e più accessa, ha le sue manifestazioni nei diari e nelle prediche dove, accanto a un materiale ascetico copio– so, disposto come guida alla sua pietà, noi troviamo parole e tratti veramente rivelatori. Da queste pagine il Beato esce col suo vero vol– to spirituale, non nuovo ma finalmente intero. Egli è un angelo in carne, un serafino senz'ali, posto da Dio a guardia dei suoi taberna– coli, in santa emulazione con gli spiriti celesti, desideroso di consu– marsi per Gesù sacramentato come la fiamma che arde innanzi a lui. 4 - Il serafino degli altari E' interessantissimo notare come nei suoi regolamenti della gior– nata le sue pratiche eucaristiche si vanno svolgendo e moltiplicando. Dapprima si limita a fissare l'ora della visita - verso il mezzogiorno, - poi introduce la formula da recitare e l'accompagna con altre pre– ghiere e pratiche. « Verso mezzogiorno farò la visita al ss. Sacramen– to. Lo adorerò dando uno sguardo alla mia miseria e gli dirò con umil– tà: "Ecce quem amas infirmatur ".Dirò.l'Angelus Domini, il" Quan– to siete amabile", farò l'esame particolare e la comunione spirituale» (15). Negli orari successivi egli a questo schema aggiunge le preghie– re per gli agonizzanti, per i peccatori, per i bambini pagani, la visita all'altare della Madonna e altro ancora. Fattosi religioso e continuando con fervore la lettura delle vite e l'imitazione dei santi, egli entra in gara con loro per emularne gli ardori e raggiungere, anche materialmente, il numero delle loro visite giornaliere al Sacramento (16). P. Innocenzo, dicono i processi cano- (15) I, p. 20. (16) I, p. 64: Ss. Sacramento. -220-
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