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Il desiderio che tutti onorassero Maria lo portò a insistere presso i parroci affinchè ogni sera si prolungasse il suono dell'Angelus: nessuno doveva chiudere la sua giornata senza il saluto alla Madonna. Così tutti i giorni, all'imbrunire, la valle si sarebbe riempita di armo– nia: era la voce del suo cuore innamorato e tutti si scoprivano il capo a pregare con lui (13). 3 - In Juce eucaristica Il giorno ventiquattro aprile 1925 mons. Emilio Buongiorni, aprendo a Breno il congresso eucaristico camuno, riuniva davanti all'ostensorio i due grandi amici di un tempo: Giuseppe Tovini e p. Innocenzo. Il Beato era presentato come un perfetto esemplare di adoratore di Gesù in Sacramento. « Ne leggevo in questi giorni la vita, esclamava il vescovo, e mi pareva di essere circondato da una atmosfera eucaristica. Bambino fissava gli occhietti nel tabernacolo traendo profondi sospiri, seminarista godeva di essere sagrista ed era sempre là ai ·piedi dell'altare e spesso lasciava cadere lo strofinaccio, rapito dallo . spirito di Gesù, coadiutore passava le giornate intere in chiesa. Suo autore prediletto era s. Tommaso, il teologo e il poeta dell'eucarestia, spesso lo studiava in sagrestia o al chiarore della lampada: che invidiava. Fattosi cappuccino le sue messe diventano lunghe adorazioni, ma sono ascoltate volentieri da tutti. Giorno e not– te, in convento e fuori, egli era sempre in chiesa. Venne la proibizione ed egli si aggirava attorno al sacro edificio, quasi gemendo, e suppli– cava di poter andare a pulire i banchi perchè avevan la polvere... Po– chi minuti prima di morire egli era andato a trovare il suo divino Amico, l'amore grande e unico del suo cuore» (14). Vedere cosf la vita di p. Innocenzo significa vederla esattamen– te. Con tutta verità egli può essere chiamato l'angelo del tabernacolo, poichè davanti al Sacramento passava interminabili ore del giorno e della notte, senza avvedersi che il tempo correva veloce. Per potersi intrattenere in chiesa sapeva trovare tutte le ragioni possibili e amabil– mente vincere le eventuali difficoltà poste dai superiori. Per la sua anima assetata di eucarestia, l'inverno dell'Annunciata non era mai (13) P., p. 247, 178. (14) Mss. di mons. E. Buongiorni presso p. F. Murachelli. Brescia, v. Grazie 13. Faldo.oc « Discorsi d'occasione'!>, -219-
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