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Si era meritata questa consolazione perchè tutta la sua vita non fu che un continuo fervido omaggio alla Vergine (9). P. Francesco da Berzo, che, tra i nostri religiosi, potè avvicinare e conoscere meglio il Beato, ci assicura che « verso la Vergine fu di un amore f erven– tissimo. Levatosi dalla mensa comune si portava in chiesa dove, fatte alcune preghiere, dopo aver pregato al ss. Sacramento, si inginocchiava all'altar di Maria e quindi senza appoggio alcuno passava lunghe ore in ferventissima orazione. Dal suo contegno, dal volto raggiante, da tutta insomma la sua persona era facile capire quali slanci di affetto nutrisse per la Vergine Madre. Nel contemplarlo io mi immaginavo - e forse era realtà - che in quei momenti vedesse realmente la Madonna, come i celesti comprensori » (10). Quando egli si metteva davanti a un'immagine di Maria perdeva il senso del tempo in modo totale. Ad Esine, nella saletta da pranzo della casa parrocchiale, un quadro della Madonna lo trattiene estatico per tutta la notte. Predicava gli esercizi ad Albino ed « essendo stato mandato a celebrare la messa in un vicino santuario della Madonna, il servo di Dio non ritornò che dopo mezzogiorno e tutti si fu per– suasi che egli abbia dimenticato tutto per la sua ardentissima devo– zione verso Maria » (11). Era felicissimo quando poteva parlare di Maria ai novizi od agli studenti. Nei diari e nelle prediche, nei moltissimi appunti dei suoi manoscritti egli fece una copiosa raccolta di fatti e sentenze mariane, attingendo un po' da tutti i più noti autori e specialmente dalle « Glorie di Maria» di s. Alfonso. Non aveva che da scegliere ed erano sempre pensieri ed esempi nuovi, assai capaci di suscitare l'interesse dei suoi allievi. Questo apostolato mariano spicciolo non lo abban– donò mai. Sul letto di morte a Bergamo « non raccomandava quasi altro che la devozione alla Madonna». A tutti ripeteva che per ottenere dalla Madonna qualunque grazia in vita e in morte « basta anche il più leggero omaggio, purchè sia costante» (12). (9) Si ricordi che il B. fin da giovane si era iscritto a diverse associazioni mariane, delle quali osservava con fedeltà generosa i regolamenti. Cfr. P., 209, 8: testimonianza di p. Aurelio da Pieve Delmona. (10) P., p. 252, 189. (11) P., p. 208, 3: deposizione di mons. C. Carrara. Cfr. p. 212, 20; 243, 157. Gradiva moltissimo il dono di un'immagine di Maria, meglio ancora se si trattava di una reliquia. Cfr. 216, 39; 313, 37. Recitava ogni giorno l'ufficio della Madonna o girando nell'orto o davanti alla statua dell'Addolorata nel corridoio dei novizi o, più spesso, in chiesa davanti al suo altare. Vedi gli «orari» e P., passim. (12) I, p. 169; P., p. 226, 88. -218-

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