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cesco Saverio, il santo dell'apostolato, ed altri molti. Rilevare l'orien– tamento precoce del suo spirito verso queste figure vuol dire fissare le mete alle quali mirava e stabilire in qualche modo il metodo del suo lavoro spirituale. Sul loro esempio e coi loro suggerimenti voleva giungere al dominio della propria carne, del carattere e della propria volontà, vincolandosi alla regola e alla parola del superiore, considerati come gli anelli più validi per la sua unione con Dio. Su l'uomo cos1 formato alla battaglia spirituale cresce e matura lo slancio mistico, guidato con sicurezza dai massimi maestri alla più intensa operosità contemplativa. Questi santi sono numerosi e diversi. Non sono certamente entrati nel suo diario di sorpresa, quasi per incontri fortuiti, imponendosi poi al suo spirito con la sapienza e il fascino delle opere e dell'esempio. Essi furono scelti da lui seguendo il bisogno dell'anima che esponeva via via le sue tendenze e i suoi gusti. Così alla fase combattiva, che lo occupa fino al suo ingresso in religione e che avrà momenti di sofferenza e di spasimo anche negli anni posteriori, succede il periodo contemplativo e mistico, nel quale campeggiano davanti alla sua anima, supremi modelli e mete stimo– lanti, s. Giovanni della Croce, s. Teresa d'Avila, s. Maria Maddalena de' Pazzi, il venerabile fra Tommaso da Olera, particolarmente s. Fran– cesco di Sales, s. Francesco d'Assisi e s. Maria Margherita Alacoque. E' soprattutto dagli scritti di questi santi mistici che egli attinge e alla loro esperienza, ai loro esempi ispira la sua vita, tentando di conformarvi pienamente la sua condotta. A volte si ha l'impressione che l'impegno di imitarli o di ascoltarli sia sceso fino all'interpreta– zione letterale della loro parola. Questo in modo particolare avviene per le rivelazioni del s. Cuore a s. Margherita Maria, relativamente all'esercizio della presenza di Dio, alla sua intensa pietà verso l'euca– restia, la devozione al sacro Cuor di Gesù e l'altissima sua esigenza di purezza interiore. Il diario di questa santa passa quasi al com– pleto negli scritti del nostro Beato. Egli lo leggeva e meditava, ne faceva argomçnto di conversazione coi novizi e con gli studenti, lo citava nelle conferenze e nelle prediche. Persino spiegando la dottrina cristiana ai fratelli laici o alla popolazione dell'Annunciata « aveva sempre in bocca > il nome di questa sa~ta (1). . La sua devozione ai santi si manifestava nella venerazione per le loro reliquie e il ricorso continuo che ad esse faceva anche durante le sue orazioni. Nei tempi delle sue tremende prove spirituali, lo si (1) P., p. 210, 13. - 214 -
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