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gli attacchi della stessa sua natura e immergendola nella quiete pro– fonda dello spirito, dove la nostra sensibilità al richiamo di Dio si fa acutissima e la possibilità dell'assorbimento in lui è immediata e operosa. Egli ne colse il frutto ineffabile: la preghiera fu il respiro costante della sua vita, la suprema dolcezza, che lo assorbiva e rapiva lontano dal mondo a nascondersi nelle gioie di Dio (26 b). 4 - Nascosto con Cristo in Dio Dimenticarsi e annullarsi in Dio: questa la meta suprema dei suoi sforzi e la dolcezza più agognata. Così il suo spirito raggiungeva la unione più stretta e ineffabile, accendendo nuove fiamme d'amore. Particolarmente significativo del modo col quale il Beato viveva l'unione con Dio ci sembra il tratto riportato nel diario, attinto dal- 1' estatica fiorentina. Gesù aveva unito a sè in matrimonio mistico s. Maria Maddalena, ponendole l'anello al dito. Il p. Innocenzo fa subito suoi i propositi sublimi della mistica sposa. 1. - « Vedrò il Signore in me e sarà egli in me crocifisso e io croci- fissa in lui. · 2. - Dalla vista dell'anello nuziale trarrò un gran desiderio del– l'onore di Dio e un continuo zelo di condurre a lui anime, ve– dendo quanto egli le abbia amate e si compiaccia di essere ono– rato· in quelle. 3. - In Gesù cr.ocifi.sso vedrò ancora lo sviscerato amore che egli ci ha mostrato col lasciarci se stesso nel ss. Sacramento, affinchè ci possiamo del continuo unire a lui. E caverò da questo un continuo ringraziamento della sua amorevolezza e di tutti i suoi doni, essendo questo Sacramento un compendio che Gesù fece per noi di tutta la sua vita, passione e morte » (27). Su la guida di questa santa p. Innocenzo si deliziava a imma– ginare il posto dei beati attorno alla divina persona di Gesù. Il Sal- (26 b) Alla accennata nostra difficoltà, ci sembra che il B. potrebhe rispondere con un testo autorevole di s. Teresa d'Avila: « Non spaventatevi, figliole, diceva alle sue figlie la grande matstra dell'orazione, se molte son le cose a cui bisogna attendere per cominciare questo viaggio divino. E' la strada reale che conduce al cielo, sulla quale si guadagna una infinità di beni, e non è certo strano che ci debba parere gravosa. Ma verrà un giorno che innanzi a un bene sì prezioso ci parrà tutto da nulla quanto si sarà fatto» . S. TERESA 01 GESÙ, Opere, Roma 1950, p. 598: Cammino di perfezione, c. XXI: « Q11anto importi incominciare a darsi all'orazione con grande risolutezza e a non far conto degli ostacoli che il demonio frappone». (27) I, p. 59: « Sposalizio con G.C. e virtù conseg11ita nella vigilia di s. Caterina senese». - 210-

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