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rispetto della regola e dell'autorità, nell'ardore della preghiera, parti– colarmente eucaristica: ecco la sua direttiva e la sua volontà. E che fossero divenute sue queste norme, date da Gesù alla sua Sposa, risulta da una brevissima ed eloquente nota dell'ultimo regolamento. Riferendosi alla preparazione voluta dal Signore per la comunione, egli scrive: « Dopo mattutino preparazione per la santa messa » (5). Non potendo osservare con esattezza d'orario la raccomandazione divina, applicava le disposizioni della disciplina conventuale. Queste norme, che egli si sforzava di seguire con fedeltà e atten– zione, di giorno in giorno diventano la luce dei suoi passi spirituali, tramano la sua vita e l'arricchiscono di splendide virtù; ma lo stato vero della sua anima, la meta raggiunta nello sforzo dell'ascesa, rimane oscuro e inesplorabile, poichè egli stesso non si preoccupava di conoscere il suo progresso e lasciava a Dio soltanto la gioia di compiacersene. « La perfezione, rileva con le parole dei suoi maestri, non consiste nelle virtù conosciute dall'anima, ma in quelle cono– sciute da Dio: il che è occulto e quindi vi è sempre da temere» (6). « Vi è sempre da temere » : cioè resta sempre il dovere del lavoro assiduo e fervido, che non ammette soste; il dovere della vigilanza su se stessi per non cadere nei lacci finissimi dell'amor proprio, il dovere di scendere sempre più negli abissi dell'umiltà, di infiammarsi al fuoco della carità più ardente verso Dio e verso il prossimo, di pregare fino alla trasfigurazione dell'anima in Gesù. Nella luce di queste affermazioni dei suoi santi prediletti egli aveva modo di scoprire come è comune tra gli amanti di Dio il propo– sito del serafico Padre, ormai consumato dalla santità: « Fratelli, incominciamo a fare qualche cosa per divenire perfetti, poichè finora abbiamo fatto ben poco». · Ansia della perfezione più alta, brama di perdersi in Dio, ignaro · di tutto ciò che la sua umana natura chiedeva, immerso nella pre– ghiera: in questi termini, difficilmente traducibili in parole umane, sta tutta la vita interiore di p. Innocenzo. (5) I, p. 211: Orario. (6) I, 54, n. 33. - 204-,-

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