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Stava leggendo la vita di s. M. Maddalena de' Pazzi. Al capitolo trentaseiesimo sono riportate le venti regole di perfezione religiosa che nostro Signore le dettò durante un'estasi dopo la comunione. P. Inno– cenzo ne eseguisce subito una scelta. Dopo quanto abbiamo detto ci è facile pensare alla risonanza che ciascuna di esse dovette suscitare nel suo spirito. «1. Immaginati che tutte le opere e parole tue debbano essere le ultime. 3. Non darai consiglio nè comandamento alcuno senza prima farlo noto a me pendente dalla croce. 4. Non noterai nè riprenderai difetto alcuno di creatura mortale se prima tu non riconosca di essere da meno di essa. 7. Siano tutte le opere tue fatte con tutta mansuetudine e umiltà, così da sembrare una calamita che attiri tutti i cuori a me; e con tanta prudenza da essere regola ai membri miei, cioè il prossimo. R Come il cervo è sitibondo delle acque, così giorno e notte sii tu pure sitibonda di esercitare la carità verso i miei membri, facendo stima della debolezza e stanchezza del tuo corpo quanto della terra che è calpestata. 12. Condiscenderai alle creature mie come io stando in terra usai con esse somma carità, avendo sempre nelle orecchie la sentenza del mio apostolo: Chi si ammala che io non mi ammali con lui? 14. Stimerai la tua regola e le costituzioni di essa insieme coi voti quanto voglio che tu stimi me stesso. 15. Avrai gran desiderio di essere soggetta a tutte e in orrore l'esser preferita alle minime. 19. Da quell'ora che io partii dalla mia pura madre, cioè dalle ven– tidue ore, finchè hai da ricevermi, starai in continua offerta della mia passione, di te stessa e delle creature mie all'eterno Padre; e questo ti sarà di preparazione a ricever me sacramental– mente... » (4). Con queste regole di vita spirituale il Beato si orientava e si nutriva. Il pensiero dell'eternità e della croce, l'esercizio dell'umiltà più profonda, la carità eroica senza alcun riguardo per se stesso, nell'intento di emulare la virtù dei santi e Cristo stesso, nel massimo (4) I, p. 59: « Venti regole datele da G.C. per a11anzarsi più nella perfezione». Cfr. anche a p. 61. - 203 - .

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