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Xlii - L'arcana vita del suo spirito L'ideale supremo: la santità - Era divenuto preghiera vivente - La sua tecnica per ben pregare - Nascosto con Cristo in Dio. « Il mezzo migliore di tutti per ben finire la vita spirituale è il principiar sempre di nuovo e il credere di non aver mai fatto abba– stanza » (1 ). Queste parole di S. Francesco di Sales esprimono assai bene la norma e l'ansia del Beato: sempre più e sempre meglio. Così p. Innocenzo si collocava fra quegli spiriti solitari, supremi esempi della santità cristiana, che non dicono mai basta alla loro sete di altezza e prendono come unica la misura indicata dal Vangelo: « Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che sta nei cieli ». La vita spirituale del Beato, come del resto quella di ogni santo, è semplice insieme e misteriosa. Se la osserviamo nelle manifestazioni esterne essa ci si presenta lineare nelle diverse successioni cronologiche e negli uffici via via coperti, serena e operosa dopo la sua consacra– zione in religione. Gli stessi fatti, che i testi ci raccontano di lui, non hanno nulla di straordinario: solo a volte essi ci stupiscono per l'eroicità dello spirito che rivelano. Ma la vera vita di p. Innocenzo non è nei fatti o nella cronologia; essa è tutta là dove nessun occhio umano può giungere, sta nell'in- (I) I, p. 33, n. 100. Vespressione di s. Francesco di Sales confermava il pensiero di s. Francesco d'Assisi, noto al B. per la lettura diretta della vita o, almeno, p-er l'uso assai frequente che tra noi se ne fa nelle allocuzioni spirituali. « Fratribus quoque diceb ·;~', 2 '\i ~"'t,,,,,,.. cipiamus, fratres, servire Domino Deo nostro, quia usque nunc parum S. BoNAVENTURA, Legenda Sancti Francisci, c. XIV. - 201 -
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