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8 - Spiritoso e delicato P. Innocenzo non ebbe un istante di rancore con nessuno. Era .tanto facile al perdono che forse non dovette mai durare fa– tica e concederlo, neppure nella sua infanzia. In convento ebbe a subire, per prova, burle e contrarietà, ma quando si trattava sol– tanto della sua persona egli non spendeva una parola per rimettere le cose a posto. Lasciava dire e lasciava fare, lieto che gli altri si divertissero a carico suo. A volte la risposta era pronta e forte su le labbra, ma egli .sapeva tacere o piegare l'espressione in modo che tutti ne restassero edificati: come avvenne quando, alla par– tenza di un padre per altro convento, egli lo incaricò di portare i suoi saluti ai tali e tali confratelli. P. Tommaso ne volle fare le meraviglie esclamando: « Come?! P. Innocenzo manda saluti in– vece di raccomandarsi alle preghiere? Al che p. Innocenzo - che in ricreazione era giòviale e anche spiritoso - rispose: Mandare · saluti fra noi religiosi corrisponde al ricordarsi nelle preghiere, come sull'organo toccando il tale tasto si ha subito il tale suono preciso » (53). Solo in un caso p. Innocenzo interveniva con umile e pronta energia, troncando ogni seguito alla conversazione avviata: quan– do era in gioco il buon nome di un confratello. Egli infatti « ab– borriva pur solo il nome della maldicenza e non sopportava che in sua presenza si toccasse il prossimo». « Quando sentiva offen– dere la carità, aggiungono altri testi, egli difendeva subito l'accu– sato, mettendo tutto in pace » (54). Per sè applicava quanto aveva scritto nel diario: « Quelli che si lamentano delle maldicenze devono essere molto delicati, non essendo queste altro che parole: che svaniscono ad un piccolo sof– fio di vento»; ma quando si trattava del prossimo applicava la condotta di s. Francesco di Sales, il quale, sentendo mettere in burla qualcuno, anche per difetti naturali e palesi, « mostrava di– spiacere e procurava cambiar discorso, dicendo che Dio odia gran– demente questo vizio » (55). Tra le molte espressioni di questo santo, da lui raccolte nel diade, (53) P., p. 326, 125. Deposizione di p. Angelico da Vico di Fassa. (54) P., p. 309, 46; 324, 117; 330, 138. (55) I, p. 27, n. 60; p. 28, n. 76. -199 -

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