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tivo di ritornare assieme. Da quel momento essa divenne la cura speciale del p. Innocenzo. Alla preghiera il Beato unì la più aspra penitenza: sotto la violenza del flagello la sua anima gemeva e invocava la grazia. « Signore, diceva con la sua santa maestra, io non cesserò di battermi se non mi date quell'anima». Dopo qual– che giorno la donna si accosta al suo confessionale, dice tutta la miseria della sua vita, piange e assicura p. Innocenzo di voler tor– nare col marito per essere sposa fedele e madre esemplare (43). Non minor zelo mostrava nel consolare tutti coloro che ricor– revano a lui per conforto o per essere benedetti. Malati od affiitti « tutti volevano lui e pareva che nessuno di noi, dice un sacerdote del convento, fosse capace di dare una benedizione. Venivano a tale scopo anche dalle parti più lontane della valle». Era la fede popo– lare nella santità della sua vita, ma era anche la bontà con la quale accoglieva tutti, instancabilmente e sempre col sorriso su le lab– bra. « Egli sapeva così bene confortare tutti gli afflitti e i tribolati che' la gente di fuori venendo al convento dell'Annunciata non cercava che del p. Innocenzo». Per questa povera massa di pelle– grini, colpiti dal male nel corpo o feriti nell'anima, egli era tenero e amorevole come una mamma (44). Verso gli infermi poi giun– geva ad espressioni di carità squisita. Per essi faceva scomparire nelle maniche dell'abito frutta e pietanza non solo quando si tro– vava a mensa nelle canoniche, ma anche quando era al convento. « Quando in occasione di feste, depone un suo confratello, veniva portato il dolce a pranzo, invece di prenderlo per sè, diceva: Se me lo lascia prendere lo porterò a questo o a quell'ammalato» (45). Tali attenzioni egli usava soprattutto in convento, dove il re– pertorio dei suoi doni agli ammalati aumentava. Il p. guardiano, per accontentare il suo desiderio di sollevare i sofferenti, molte volte si faceva sostituire da lui nella visita agli infermi e ai po– veri della frazione. Era una festa per quegli afflitti, ma soprattutto lo era per il Beato. Per recarsi dagli ammalati egli stava sempre benissimo, anche se la gamba piagata lo tormentava. Ma questo non è ancora tutto, poichè, fa osservare p. Francesco da Berzo, « assistere gli infermi all'Annunciata vuol dire percorrere dei chi- (43) I, p. 42: Soffre per varie anime bisognose. P., p. 310, 101. (44) P., p. 307, 34; 308, 37; 311, 58; 3155, 74; 320, 103. (45) P., p. 319, 96. Cfr. 306, 32; 326, 123. - 196 -
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