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da lui; tanto che ad assicurarsi l'esito felice della missione bastava che i parroci lo facessero vedere in parrocchia. Don Giovanni Occhi ci lascia questa specie di diario della gior– nata del Beato in missione: « Per gli otto giorni di missione che feci tenere a Cedegolo un venticinque anni fa, pregai il p. guar– diano dell'Annunciata a concedermi per tutto quel tempo il p. Innocenzo, con l'intenzione di averlo in aiuto più per le sue ora– zioni che per il bisogno che io avessi dell'opera sua come confes– sore. Al giorno fissato p. Innocenzo venne, recandomi una lettera del suo p. guardiano che mi raccomandava di farlo mangiare, di fargli scaldare il letto, perchè correva rigida stagione. In quei giorni potei constatare la sua grande pietà, perchè non faceva altro che pregare e in casa e in chiesa. Ricordo che metteva la sua conso– lazione in ripetere la recita del santo ufficio coi missionari, qualora essi, per le occupazioni del ministero, si riducevano a recitarlo la sera, e lo recitava con tanta posatezza e devozione che tutti edifi– cava. Per indurlo a cibarsi almeno del necessario non bastavano le raccomandazioni, ma dovetti venire ad imporglielo autorevolmen– te in nome del · suo superiore. Mia sorella mi assicurò che non andò mai a letto in tutte quelle notti, trovando il lett~ tutte le mattine intatto. Parlava pochissimo e si vedeva che il suo pensiero era tutto nelle cose di Dio. Ascoltando le confessioni degli uomini voleva star lui in ginocchio invece del penitente: e vi durava le lunghe ore. Mentre si ·stava in conversazione egli si poneva in un cantuccio della sala a pregare e non smetteva se non richiamato. La gente ne rimase edificata altamente, come pure le donne di casa, che non finivano di parlare della sua santità. Di tante missioni che, quale parroco, in vari paesi ho fatto dare ai miei parrocchiani, nessuna riuscì così fruttuosa come quella e tutti abbiamo ciò attri– buito specialmente alle orazioni e alla predicazione dell'esempio che diede il nostro servo di Dio» (42). Quando si incontrava con delle anime particolarmente restie alla grazia egli moltiplicava le sue insistenze presso la misericordia di Dio e batteva con tutta la forza della sua convinzione al cuore dello sventurato: e vinceva sempre. Un giorno gli fu detto che una donna s1 era separata dal marito e non intendeva per nessun mo- scacciarmi via come una insolente, che ben me lo meritavo. Aggiungo che egli non alzò mai gli occhi su di me, e credo che per vista non mi conoscesse, tanto era castigato degli occhi. E non solo con me, ma con tutti ». I)eposizion-e di Giovanna Rivadossi. P., 310-11, 52-54. (42) P., p. 322, Ilo. -195 -

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