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zione, così il desiderio di amare è il segreto e lo stimolo della carità. Se vogliamo avanzare nell'amore non c'è che da desiderare effica– cemente di amare. Tutto ciò p. Innocenzo aveva imparato dal grande maestro dell'amor di Dio, s. Francesco di Sales (31). Precisato in tal modo il concetto e l'essenza della perfezione nella carità, il Beato ne fissa il processo e lo sviluppo interno. Anzi– tutto stabilisce le condizioni necessarie all'anima perchè l'amore sia veramente fecondò. « L'amor di Dio non consiste in grandi senti– menti, ma in una nudità di cose terrene e nella pazienza per l'amato Dio» (32). Raggiunta la spogliazione suprema l'anima deve impegnarsi ad essere sempre uguale a se stessa, sovranamente superiore alle contingenti condizioni di gioia o di sofferenza. In qualunque stato si trovi per l'avvicendarsi delle cose umane attorno ad essa o dentro di essa, l'anima amante deve sapersi mantenere nell'indiffe– renza, poichè il suo unico impegno e il suo unico fine è l'unione con Dio. L'amore infatti assimila la persona amante con la persona amata: ,l'anima che ama Dio a poco a poco si rende simile a lui e Dio è sempre uguale a se stesso, rapito com'è nella contemplazione della propria essenza. In questa arcana misura di vita divina p. Innocenzo trova la prova più certa e più alta dell'amore. « Il vero segno che noi amiamo Dio in tutte le cose, è quando l'amiamo ugual– mente in tutto, poichè essendo egli sempre uguale a se stesso, l'ine– guaglianza del nostro amore non può aver altra origine che dalla stima di qualche cosa fuori di lui » (33). Il suo massimo maestro nell'amore di Dio fu il s. Cuore di Gesù, dal quale riceveva in abbondanza « gli influssi del divino amore onde è ripieno» (34). Dal Cuore di Gesù imparava la per– fezione dell'obbedienza, della povertà, dell'umiltà, della carità, nelle sue fiamme si accendeva e ardeva. Da questi ardori di carità divina usciva il suo grande amore per il prossimo. Negli appunti per una predica su questo argomento, egli commenta il noto passo di s. Giovanni: « Si sic Deus dilexit dalla speranza, ma viene data dalla sola carità. Siccome l'architetto conduce a termine l'opera con la squadra e col regolo, così noi, per rendere le nostre azioni pietre viventi della celeste Gerusalemme, dobbiamo sempre avere davanti agli occhi la regola della carità, facendo tutto per Iddio ». Cfr. pure I, p. 29, n. 82. (31) I, p. 28, n. 72. Cfr. p. 27, n. 61: « Per accrescere l'amore bisogna accrescere il desiderio e per accrescerne il desiderio bisogna diminuire gli altri desideri ». (32) I, p. 54, n. 34. (33) I, p. 25, n. 34. Significative le citazioni in I, p. 28, n. 70; 29, n. 83, n. 64: Amor di Dio; Atti di amor di Dio. (34) I, p. 38. Cfr. p. 27, n. 50 e 56. - 191

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