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La sua regola era una sola: tutto per obbedienza e con l' obbe– dienza, niente contro o fuori o anche solo ai margini di essa. « Norma fissa della vita di p. Innocenzo, dicono i testi, fu l'obbedienza reli– giosa la più perfetta che si possa immaginare e per l'obbedienza sapeva vincere ogni ripugnanza del suo spirito» (63). Egli avrebbe preferito. morire « piuttosto che togliersi dall'obbedienza» (64). Una volta occorreva che un sacerdote si recasse per ministero in una parrocchia della valle. Non avendo assolutamente libero alcun religioso il p. guardiano si ridusse a farne parola al p. Innocenzo, il quale stava piuttosto male. Alla voce del superiore il Beato dichiarò subito di aver forze più che sufficienti, che poteva andare, ma dopo solo qualche chilometro di strada cadde svenuto. Alcuni contadini lo videro e, attaccato un somarello al loro carretto, lo portarono fino a destinazione (65). Fu appunto in uno di questi giorni di maggior sfinimento che egli, contrariamente al parere di alcuni, fu mandato in confessionale. L'impegno col quale egli esercitava questo ministero, l'angoscia spiri– tuale di dover sentire tante offese al suo Dio, la ressa della gente, il caldo, lo stremarono. I penitenti lo videro cadere in avanti svenuto, bianco come un panno lavato. Lo raccolsero pietosamente e lo porta– rono a letto (66). Ma un atto veramente superiore alle sue forze egli dovette com– piere quando, per ordine del p. provinciale, si recò a Milano e ad Albino per predicare gli esercizi spirituali ai suoi confratelli. Egli, che ne era stato turbatissimo, espose tutte le sue ragioni per esserne esentato, ma non ottenne nulla: p. Cipriano fu irremovibile e il Beato dovette partire. Con l'involto delle sue carte e della bian– cheria, con l'abito nuovo fatto spedire apposta per l'occasione, scese dall'Annunciata per non ritornarvi mai più (67). (63) P., 409, 54. Cf. 417, 93. (64) P., 430, 163. (65) P., 407, 38. Cf. 428, 153: deposizione di p. Fedele da Brivio. (66) P., 327, 126. (67) Il B. lasciò una grande nostalgia di sè nella famiglia religiosa di recente ricosti– tuzione al!'Annunciata. I Frati lo seguirono col pensiero e con gli scritti, ansiosi per gli sviluppi della sua malattia. Il giorno 10.2.1890 il nuovo superiore p. Benvenuto da Darfo gli mandava a Bergamo un biglietto che merita di essere riferito. « Caro P. Innocenzo, abbiamo avuto per mezzo del signor Giovanni di Malegno le sue care notizie, il libro al p. Fedele, gli occhiali al p. Tommaso. Vorrei vederlo ristabilito in salute e "enire ancora alla Nunziata. Tutti lo aspettano ed il p. Guardiano più ancora. La saluto tanto e da parte dei Religiosi nominatim. aff.mo Fra Benvenuto C. ». AP., c. 34, b. 4. -179-

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