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nostro Beato, << avrebbe sofferto qualsivoglia tormento piuttosto che veder annullata pure una minima ordinazione della religione » (57 b). Altrettanto impegno egli usava nel mettere in pratica le osserva– zioni o le correzioni avute dai superiori. Una volta p. Felicissimo osservò che it Beato, mentre celebrava, teneva il capo alquanto piegato e gliene fece un richiamo. Appena deposti i paramenti p. Innocenzo si inginocchiò davanti al chierico e lo pregò di volerlo avvertire qualora avesse notato che ric~deva in quella mancanza. Ma non ce ne fu bi– sogno, perchè non la commise più (58). In casi come questi non sappiamo davvero se ammirare mag– giormente la sua obbedienza o la sua umiltà. Fermamente deciso a non contravvenire all'osservazione del maestro, è però tanto umile da credersi capacissimo di altri sbagli e si inginocchia, lui sacerdote, innanzi a un probando, ancora in abito borghese, ad implòrare aiuto. Cosa avrà pensato il piccolo Bortolo, il compagno delle partite a dama, quando se lo vide innanzi, a mani giunte, curvo nella sua grande umiltà? Lo straordinario in questi fatti lo vediamo noi, così lontani dalla sua virtù. Per lui erano invece la cosa più semplice, proprio soltanto quello che doveva fare. Come quando si recò « alla cella del p. guar– diano a domandare, in ginocchio, il permesso di bere un po' d'acqua. Cosa che, rileva giustamente il teste, fuori del professorio, non è di regola nè di consuetudine per nessuno » (59). Il desiderio di non far niente senza il merito dell'obbedienza lo spingeva persino a procurar « di indovinare anche i desideri dei suoi superiori» (60). Sempre animata dalla fede e dall'amore più grande, ogni sua obbedienza riusciva ad essere un atto spiritualmente perfetto e Dio poteva esserne altamente compiaciuto. Già in seminario si sapeva che quando suonava la campanella, lo Scalvinoni sospendeva immediata– mente la scrittura, tentando di emulare nella prontezza il suo caro s. Luigi (61), e per tutto il periodo della sua vita religiosa non fu mai visto commettere, contro l'osservanza regolare, « la minima colpa veniale » ( 62). (57 b) I, p. 65-66: Religione. Sono parole dettate in estasi da S. Maria Maddalena de' Pazzi. (58) P., 224, 7o. (59) P., 430, 160. (60) P., 430, 163. (61) P., 144, 93. (62) P., 174, 12; 431, 168. - 178 -

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