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Soprattutto !'.obbedienza ci impedisce di cadere sotto gli artigli di satana. Uno dei primi appunti presi dai «Detti» del serafico Padre si riferisce al religioso disobbediente, il quale, mentre pensa di fare la propria volontà, fa invece quella del demonio. « Fratello, ho veduto il diavolo sopra il dorso di quel tal frate disobbediente, che lo teneva stretto per il collo: ed egli, sospinto da un tal cavalcatore, calpestando il freno dell'obbedienza, andava per dove le redini di lui lo volge– vano» (46). Da s. Francesco il Beato prende le più belle figurazioni dell'ob– bedienza. Il religioso è come un morto che sta silenzioso dove lo si mette; è come un cieco, che segue docilmente il suo accompagnatore (47). Ma gli dovette riuscire graditissima l'immagine trovata in s. Margherita Maria. << Chi è mai più obbediente del mio Gesù nel– l'Eucarestia? Ivi egli si ritrova nell'istante medesimo che sono pro– nunciate le parole sacramentali, sia giusto o reo il sacerdote, o qua– lunque uso ne voglia fare, tollerando di stare in cuori macchiati da colpe, alle quali egli ha pur tanto orrore. Vuole pertanto che ad esempio suo io mi abbandoni nelle mani delle mie superiore, quali si siano, .onde di me dispongano a loro talento, senza che io mostri la minima ripugnanza per quanto potessero essere contrarie alla mia inclinazione. Deh! vengami questa disposizione, perchè io .voglio combattere le mie ripugnanze e dire alla più forte di esse così: il mio Gesù fu obbediente fino alla morte di croce. Voglio dunque obbe– dire fino all'ultimo respiro della mia vita, affine di prestare omaggio all'obbedienza di Gesù nell'Ostia » ( 48). Questo tratto è rivelatore nella vita del Beato e fa pensare che egli attuasse in senso eucaristico tutta la sua giornata, specialmente sotto il profilo dell'obbedienza. Il tabernacolo deve essere peFc:iò considerato la grande cattedra dalla quale scesero a lui i più sublimi esempi di dipendenza. Dall'Ostia, come un giorno alla prediletta del suo Cuore, anche a p. Innocenzo Gesù ripeteva la terribile minaccia: (46) I, 73. (47) I, ivi. Cf. p. 69-70: « Detti del N.S.P.S. Francesco~- Eccone un tratto che sembra assai significativo per comprendere l'obbedienza del nostro B.: « Per una disobbedienza di un frate ordinò - il serafico Padre - che tal disobbediente, nudo e gettato in una fossa, fosse ricoperto di terra. E quando la terra gli arrivava alla gola, lo interrogò: "Fratello, siete morto? " E rispondendo quegli che sì, egli replicò: "Orbene, se siete morto, alzatevi e fate di obbedire al nostro prelato in ogni cenno e di non contraddire a qualunque cosa vi venga imposta, Non altrimenti che un morto dovete essere, il quale in nulla mai con– traddice. Morti, non vivi io voglio i miei seguaci ". Altrove il Santo rassomiglia l'obbedienza ad un cieco». I, p. 73. (48) I, 43-44: Ubbidienza. - 173 -
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