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questi casi comunque egli si era fissata una norma, la quale, mentre lo metteva al sicuro da eventuali angustie di coscienza perchè auto– rizzata dai santi, gli suggeriva al tempo stesso una condotta precisa: mostrarsi infastidito (18). Ma non c'era proprio bisogno che il Beato dichiarasse il suo disagio: bastava la sua presenza per togliere a tutti il ghiribizzo della battuta a doppio senso. Su la virtù della purezza egli era tanto riservato che ne parlava assai raramente anche agli stessi novizi o alunni del ginnasio, affidatì alla sua opera educativa. Quando però ne trattava, dicono i testimoni, sapeva dire « parole così tenere » che manifestavano tutto il suo amore per essa (19). Del Beato si è detto tutto su questa virtù quando si è detto che era di « una purezza angelica». Tutto il suo essere, colpito dal flagello o acceso dalla preghiera, fioriva in candore liliale. 2 - I Santi in ricreazione Da tutto questo si potrebbe giustamente concludere che il Beato Innocenzo, tanto sensibile e sempre così raccolto, fosse incapace di portare alla ricreazione la sua personale nota di ilarità. Numerosi testi dicono invece che egli era assai desiderato sia in ricreazione tra i confratelli che alla mensa nelle canoniche. Il suo volto « sempre ilare e giocondo», « sempre dolce e amabile con tutti» (20), invitava alla letizia più serena. E quando c'era l'occasione egli si prestava volentieri all'allegria comune. I frati fecero delle belle risate per merito suo. Una sera il cuciniere aveva preparato due uccelletti per ogni religioso. Ce l'aveva messa proprio tutta e non gli gradì affatto che appunto quel sant'uomo di p. Innocenzo glieli avesse fatti scivolare nel cassetto, con l'intenzione di consumarli quando non avrebbero avuto più nessun gusto. E lo disse al p. guardiano, il quale, fatti portare in ricreazione una sedia e il piatto, chiamò p. Innocenzo e gli ordinò di sedersi in mezzo al cerchio dei confratelli e di consu– mare i due uccelletti. Il Beato con la massima semplicità, ridendo e (18) I, 29, n. 999. (19) P., 430, 161. (20) P., 259, 22; 296 118. - 167-
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