BCCCAP00000000000000000000771
ordinariamente macchiati di sangue (18). Nessuno dei suoi confra– telli aveva il coraggio di far .fischiare il flagello su le proprie carni come sentiva fare da p. Innocenzo (19). Dopo i primi colpi - i più dolorosi - aggiustati con inten– zione e forza su le piaghe appena cicatrizzate, il sangue spicciava dalle ferite. In quei momenti al suo spirito si apriva la visione della flagellazione di Gesù: lo vedeva legato alla colonna, piegato sotto la tempesta dei colpi, insanguinato e cadente e « si sforzava di sen– tire in sè una particella dei suoi dolori >> (20). Questa volontà di penitenza non cessava quando era fuori con– vento. Le domestiche dei parroci, recandosi al mattino a riordinare la camera del padre, se non avevano la sorpresa di trovare il letto intatto, ne avevano una maggiore: nel muovere le coperte trova– vano le lenzuola chiazzate di sangue (21). Una volta a Pian Borno si aveva bisogno di lui per benedire una povera inferma. Il parroco va alla sua stanza e bussa più volte. Non avendo risposta osa spingere l'uscio: « Che spettacolo mi si parò dinanzi! Lo trovai intento a flagellarsi così barbaramente che andava a sangue dappertutto» (22). Assieme alla disciplina p. Innocenzo, per suo tormento, usava il cilizio, un'orrida fascia di ferro spinato che morde la carne tutto attorno alla vita. Il dolore è insopportabile e ogni movimento della persona acutizza lo spasimo. Il Beato portava indosso questo ordigno quasi continuamente. << Fui presente, narra don Bortolo Valsecchi, quando d'inverno, do– vendo fare un viaggio con un padre, questi volle stringere la cin– tura a p. Innocenzo per alzargli l'abito, che non si bagnasse di neve. P. Innocenzo diè segno di forte dolore nella persona, per cui ci si accorse che portava il cilicio » (23). Nessuno degli inservienti poteva aiutarlo a mettersi o a togliersi i sacri paramenti. Alcuni pensavano che fosse per umiltà, altri dicevano che era delicatezza; in realtà era perchè nessuno venisse a (18) P., « Summ. add. », p. I, Cfr. 383, 115. Sono utili per comprendere questo spirito di severa penitenza le p. 367, 53-55-57; 379, 100. (19) P., p. 175, 15: d·eposizione di p. Clemente da Seregno. (20) Costituzioni dell'Ordine, Milano 1876, p. 46. (21) P., p. 336, 88; 380, ll2. (22) P., p. 365, 45. Cfr. 478, 62 ; 483, 82. (23) P., p. 361, 32. Cfr. 246, 174; 359, 21. -150-
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz