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frati, glielo impose per obbedienza e con parole alquanto imperiose. Il Beato « si inchinò al superiore e obbedì, racconta mons. Carrara, prendendo di tutto quello che si serviva. Il p. maestro a noi novizi, meravigliati di quel fatto, spiegò la cosa nel senso che il servo di Dio per conto suo avrebbe preso pochissimo e fummo edificati assai della sua mortificazione, come della sua obbedienza» (6). A coloro che lo esortavano a moderare le sue austerità dava risposte pronte e lepide. « lo fui vicino a lui di tavola, dice p. Fedele da Brivio, e più volte lo esortai ad aggiungere qualche cosa al suo pasto. Una volta mi rispose: Senta, mi dica un po': Quando . un padre di famiglia ha tanti figli da mantenere e debiti da pagare, cosa deve fare? lo aggiunsi: Deve fare dei risparmi. Ebbene, disse egli, è il caso mio: che ho ·tanti debiti col Signore » (7). 2 - Sante stranezze Il desiderio di patire non gli dava mai riposo. « Anche quando doveva fare lunghi viaggi, teneva sempre ai piedi sandali rattoppati e mezzo rotti. Una volta andando alla lontana frazione di Paline per strade erte e ghiacciate, rotto un sandalo, faceva il viaggio con un sandalo in mano e l'altro al piede, sì da far compassione ai conta– dini stessi che lo incontravano » (8). Riparava egli stesso i suoi sandali, corti e sberciati, con un'arte tutta sua. Lodovico Scalvinoni ogni anno, a tempi determinati, saliva al- 1' Annunciata per riordinare i sandali ai religiosi o per approntarne dei nuovi. Ebbe modo così di vedere anche quelli di p. Innocenzo e ne rimase inorridito. « Aveva, posto un traverso con punte spor– genti su tutto il palmo del piede ed erano tutti insanguinati. Egli era assente ed è per questo che mi poterono essere portati. Quando tornò al convento e trovò i suoi sandali accomodati per bene e levate le punte, venne a lamentarsi da me dicendo che, com'erano prima, gli andavano meglio, perchè tenevano più fermo il piede » (9). (6) P., p. 353, I. (7) P., p. 385, 120. (8) P., p. 178-79, 25 e 26. (9) P., p. 369, 54; 378, 114. -146-