BCCCAP00000000000000000000771

tratto di s. Maria Maddalena de' Pazzi, che assai più estesamente il Beato inserì nel diario. Argomento: l'umiltà. « L'umiltà si deve infondere come olio in lucerna nelle piante novelle della religione; e siccome l'olio occupa tutto il vaso dove si infonde, così la umiltà e la vera cognizione di essa in tal modo deve occupare tutte le potenze dell'anima loro, che volgendosi a destra ed a sinistra non iscorgano altro che umiltà e mansuetudine. E siccome lo stoppino non può ardere senza olio, così le novelle piante non daranno nella religione splendore di santità e di per– fezione, se ad ogni momento non è data loro notizia dell'umiltà e non sono provate od esercitate in essa, con mostrar loro quanto questa virtù sia necessaria alla vita religiosa. La qual virtù non è altro ·che la continua cognizione del suo non essere e un continuo godimento di tutte quelle cose che pos– sono indurre al dispregio di se stesso... Ma la maestra delle novizie, mentre infonde l'olio delle umiliazioni, deve d'altra parte tener il balsamo soave e mostrar loro quanto onorino Dio in tali azioni, il gran frutto che ne trarranno e le grandi opere che compiono, così che si vengano ad innamorare di essa umiltà nè aspirino ad altro che a quella » (20). Questi esempi di vita e questi metodi spiegano come lo stesso p. Felicissimo non solo nel Beato additava ai novizi il modello più alto della perfezione religioso-cappucina, ma desiderava che i su– periori lo nominassero maestro del noviziato. Dovendosi infatti re– care al capitolo provinciale disse ai confratelli: « Per parte mia proporrò a maestro p. Innocenzo, perchè, quantunque non sappia tanto imporsi per la sua mitezza, otterrà molto col su.o esem– pio» (21). Questa « mitezza >> tuttavia, nella valutazione definitiva delle (20) I, p. 61-62. Il largo estratto continua nel diario del B.: « L'umiltà deve essere anche nell'esteriore ·e risplendere in tutte le parole e in tutti i gesti. Si deve vietare ogni parola che non ha sentore di umiltà, come nel secolo sono vietate le bestemmie. Si devono abbor– rire tutte le opere fatte s·enza umiltà, come un re abborrirebbe che un suo figliolo si vestisse di un vestimento da guardiano di bruti. Ciascuna delle spose sia umile in modo che possa essere trapiantata; e i superiori possano trapiantare i frutti più dolci e piì1 preziosi ora in monte ora in valle, non lasciando però di piantare i meno preziosi ora in quà ora in là... A quella (monaca) che repugnassc da tale umiltà sia dato il suo Sposo Crocifisso nelle mani, mostrandole che Lui deve imitare. Mai fino alla morte non quieti alcuna in questo esercizio dell'umiltà. E chi ha cura delle anime, non cessi mai di esercitarle in questa virtù, finchè la carne e le ossa stanno unite colla vita, perchè l'umiltà è una scala con tanti gradini che non si finisce mai di salire. Le anime che non hanno questa umiltà non possono uscire da se stesse, perchè hanno dentro di sè, che le trattengono, mille e mille passioni... ». (21) P., p. 168-69, 55. -137 -

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz