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5 - La professione solenne Alcuni mesi prima della professione solenne p. Innocenzo stese il suo testamento e lo datò col primo maggio 1878 (13), conferman– do le disposizioni fatte in occasione del suo ingresso in religione e prima della professione semplice. Purtroppo il lungo foglio-pro– tocollo doveva finire nelle mani del fratello Lorenzo, che l'osservò fin che visse il Beato, poi lo fece scomparire in un cassetto e non volle più osservare i pii legati che vi erano disposti, dichiarando di essere succeduto ab intestato. Nessuno tra gli uomini poteva dargli delle noie, ma Dio lo raggiunse e lo fece cadere nella più squallida povertà (14). Quando stendeva il testamento, il Beato era da soltanto un me– se rimasto senza mamma. La buona donna si era spenta serenamente fra le braccia del figlio religioso, piangendo di consolazione alle sante parole che le andava dicendo sul paradiso e l'eternità. Anche sul letto di morte volle ricevere tutti i sacramenti da lui e spirò raccomandandosi alle sue preghiere. P. Innocenzo la pianse a lungo, profondamente addolorato. Se v.ogliamo anzi credere ad alcuni te– sti, egli sarebbe rimasto per ben tre giorni gravemente preoccupato, poi si sarebbe rasserenato: prima non era certo della sua salvezza, poi per rivelazione avrebbe saputo che era già salita al cielo (15). La gratitudine per coloro che l'avevano assistita gli dettò un comma particolare nel testamento e lo impegnò a sistemare alcuni piccoli debiti da essa lasciati presso il parroco e altre persone di Berzo. Non dispose nulla per le messe di suffragio: ci avrebbe pensato egli stesso. Tuttavia, entro la fine di giugno, il fratello erede doveva far celebrare ben cinquanta messe, de\le quali doveva presentare la ricevuta all'arciprete don Ceresetti. · (13) « Smnm. add. », ,documento n. II: « Testamentttm S.D. » p. 6-9. (14) « ... morto l'arciprete Ceresetti nel 1885 ed il Servo di Dio nel 1890, non risulta che abbia poi adempiuto i legati che riguardavano le missioni al popolo nelle parrocchie di Berzo e di Niardo. Fors·e per questo gli andarono male gli interessi e si ridusse in estrema povertà». P., « Smnm add. », documento n. III: Litterac a.r.d. S. Regazzoli, ar– chipraesbyteri Breni, p. 11. (15) Francesca Poli moriva il 7-4-1878. Cfr. APB, « Registro dei morti». Secondo parecchie deposizioni si confessava dal figlio già a Cevo e a Berzo. Cfr. P., 150, 113; 460, 15 ecc. « La cosa più straordinaria che di lui mi si riferl è quella dettami da un padre cappuccino, come p. Innocenzo, mortagli la mamma, insistette a lungo nella pre– ghiera finchè fu pago di sua ansietà circa la sorte eterna di lei». P., p. 189, 57 Cfr. p. 460-61, 15 dove la cugina Margherita Scalvinoni ritorna su lo stesso concetto. -132 -

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