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rono immutati fino alla morte. Di statura ordinaria, la sua persona, sempre assai magra per la continua penitenza, giungeva appena al– l'altezza media. Usava portare l'abito lungo fino a nascondere i piedi e la corda lenta sui fianchi. Il suo volto era di color bruno– rossiccio, rossiccia la barba, quasi tutta sul mento affilato, rada e povera sulle guance incava1e. Il volto era ovale, gli zigomi spor– genti per la magrezza estenuata, la fronte spaziosa e senza rughe, gli occhi castani. Aveva il collo pronunciato piegato a sinistra su spalle declinanti, il busto eretto. Su la fronte i capelli resistettero in un pic– colo ciuffo, mentre ai lati si scavarono presto due profonde insenature. In conversazione parlava poco e con voce debole, velata, quasi diafana, tenendo le mani nelle maniche dell'abito. La sua parola non era sempre spedita: fino a una certa età fu balbuziente. Pre– dicando gestiva pochissimo: congiungeva le mani o le incrociava sul petto. Nella preghiera si curvava sino a formare un arco della persona. Una donna, quasi centenaria, ricordandoci il suo incon– tro col Beato a Boario, dove si trovava per cure termali, volle ag– giungere che p. Innocenzo « come uomo non era bello», ma ebbe modo di persuadersi che era un santo: lo vide profondamente assor– to in Dio, quasi incapace di avvertire quanto avveniva intorno a lui e su la sua stessa persona (2). 1 - Lacune incolmabili Con la sua partenza dall'Annunciata il p. Innocenzo entra in un periodo di oscurità: del tempo che trascorre ad Albino no,n sappiamo infatti quasi nulla. I testi dei processi, sempre così generosi di fatti e di osservazioni, per questi mesi tacciono in modo assoluto e i manoscritti hanno solo qualche rara indicazione. E' da questi che noi sappiamo come ad Albino il giorno 16.7.1876 fu iscritto da p. Paolino alla Confraternita della Madonna del Carmine e il 13.8 dello stesso anno emetteva il voto eroico di carità (3). In questo convento il Beato rimase per lo spazio di almeno (2) Questo ritratto è stato ricavato dalle testimonianze dei P., dalle vite degli AF., del p. V. Bonari, di mons. Marinoni. Per una controprova abbiamo interrogato l'arciprete di Berzo, don G. B. Giacomelli, la nipote del B., Scalvinoni Francesca ved. Testa, Rigali Giuseppe, Bellotti Pietro, Elena Marinoni ·e altri che lo videro e conobbero. (3) I, p. 8. -126 -
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