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Fra Innocenzo dovette sentire una g101a ineffabile quando les– se in una vita del serafico Padre la grande promessa fattagli da Gesù stesso: « Francesco, sappi che il tuo istituto durerà fino alla fine del mondo; che niun pertinace persecutore di esso vivrà lun– gamente; che al contrario i suoi veri fautori, ancorchè siano nei peccati, otterranno finalmente da me lo spirito di compunzione ed il perdono. Quanto ai frati: quelli che condurranno vita dissoluta o riformeranno i loro costumi o usciranno dall'Ordine. Ciò detto Cristo sparve » (32). P. Innocenzo era ormai tra i figli benedetti di un Padre santo, nella schiera di coloro che, osservando i propri doveri religiosi, giungeranno sicuramente alla .salvezza eterna. A propria consola– zione, quasi per meglio poterla ricordare e imprimersela nell'anima, il Beato volle trascrivere la visione parola per parola nel suo diario. Del pensiero di s. Francesco egli è sempre santamente avido. Ancora nel 1886 va sfogliando gli Analecta Ordinis per copiarne i saggi precetti su l'uso del tempo e l'efficacia del silenzio nell'acqui– sto della perfezione religiosa (33). Allo spirito cappuccino, oltre che dalle istruzioni e dall'osser– vanza quotidiana, fu guidato dalla nota operetta del p. Agostino da Fusignano: « Modo pratico di santificare le operazioni della gior– nata e fare con profitto altri esercizi della vita religiosa coi ricordi soliti a darsi ai novizi allorchè partono dal noviziato dopo la profes– sione». Ancora nel 1900 tra noi si costumava far trascrivere questo « Modo pratico » a tutti i novizi, che lo portavano con sè come guida sicura di vita religiosa (34). Anche a fra Innocenzo il maestro disse di copiare l'operetta, soprattuto di meditarla e praticarla con fedeltà. Nei manoscritti del Beato noi non l'abbiamo trovata, ma i piccoli estratti riportati, bastano a dirci quanto egli ricavò da essa e vi si attenne per tutta la sua vita. Con essa egli cambia il suo si– stema di meditazione e di esame di coscienza, riforma il ritmo dello spirito, si arricchisce di affetto tenero per il Crocifisso, il ss. Sa– cramento e la Madonna. Su di essa egli completa il suo nuovo orien– tamento ascetico, diventa veramente francescano e cappuccino: po- (32) I, p. 37: « Quattro promesse fatte al N.S.P. da Gesù Cristo». (33) 1, p. 51: « Fragmenta seraphica »: « Usus temporis » e « Sileniium ». (34) Testimonianza comune dei nostri sacerdoti anziani. Nell'AP. se ne conservano copie mss. Cfr. mss. n. 381. L'autore stendeva questo prezioso breviario della nostra spiritualità negli anni 1763-72, quando era maestro del noviziato. Verso la fine del secolo l'opuscolo è già largamente conosciuto e seguito in parecchi noviziati cappuccini d'Italia. -122-
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