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Placate le ansietà della coscienza, p. Innocenzo incominciò il vero periodo della prova, il suo noviziato, che fu tanto più duro quanto più insolita e distinta era la sua vocazione. Il maestro, spic– cio e forte, lo provò in tutte le maniere. Egli vedeva tutto e non perdonava niente. Quando pose gli occhi sul Beato non gradì quella certa lentezza che egli ebbe sempre in tutte le cose: nel cammi– nare, nel mangiare, nel lavorare, nello stesso parlare. Non era niente, ma il maestro se ne serviva per giustificare il suo rimprovero, volu– tamente aspro e pungente. Fra Innocenzo si inginocchiava e pie– gava il capo alla grandine: poi baciava la terra e diceva con tutta la gratitudine del cuore: « Padre, sia per l'amor di Dio la sua san– ta carità ». P. Felicissimo non tardò a convincersi che in fra Innocenzo vibrava l'ardore del santo per lo spirito di preghiera e di penitenza propri di un vero cappuccino e per la sua grande umiltà in tutto, specialmente nelle riprensioni, ma continuò a provarlo in tutti i modi e alla fine si persuase che, continuando in quella mamera, il suo novizio avrebbe raggiunto la santità (25). 6 - Il più santo dei novizi Bisogna dunque dire che p. Innocenzo portò al santo noviziato una volontà decisa al tutto per il tutto. L'espressione dell'Apoca– lisse veduta al sommo della porta, Ecce nova facio omnia, era un programma e un dovere. Il mondo e le sue cose, i ricordi e il nome stesso restavano dietro le sue spalle. Il nuovo abito era una divisa, una parola data a se stesso e alla popolazione che lasciava, era soprattutto un impegno che si assumeva davanti a Dio. Tutto con– tribuiva in lui a fortificare la sua volont~ per le realizzazioni più ardue e più alte. Da queste sue decisioni esce, immediata e consapevole, quella perfetta regolarità di vita religiosa che tutti ammiravano in lui. Quan– to si diceva in convento prima che vi giungesse come novizio, spin– geva i frati ad osservarlo con attenzione e con curiosità, disposti, se del caso, a smontare anche subito un'errata opinione nei suoi ri– guardi. In contingenze del genere solitamente avviene che la realtà (25) P., p. 169, 59. Cfr. 168, 55. 118 -
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