BCCCAP00000000000000000000771
tra parenti e poveri, in modo che nessuno potesse lamentarsi, anzi così da essere conosciuta la sua benevolenza uguale per tutti » (18). Matteo Avanzini, domestico al convento dell'Annunciata, quando si recò a Berzo a prendere la roba di don Giovanni, « seppe e potè constatare coi suoi occhi che per fare carità si era ridotto al verde. Venuta una donna a dirgli: ' Lei adesso se ne parte e a me non da' nulla ' ? Don Gl◊vanni Scalvinoni si guardò attorno e non vedendo che uno scrignolino tarlato e sgangherato, ' Se volete, disse, questo... Io non ci ho altro ' » (19). Il criterio da lui seguito in quella occasione è estremamente equilibrato fra la giustizia per i parenti e la carità per i poveri. Non voleva lasciare a nessuno dei motivi di rancore o di risentimento. Ai poveri diede quanto c'era di disponibile in casa, alla mamma, al fratello per parte di papà e ai parenti tutti gli immobili. Con queste disposizioni, confermate più tardi nel testamento, sembrava impossibile che dovessero scoppiare delle liti. Ma tant'è. L'interesse ha strangolato sua madre, dice il proverbio, ed egli dall'Annunciata scriverà lettere dolentissime per portare un po' di pace tra i parenti, irritati l'un contro l'altro, per cupidigia di quanto aveva lasciato (20). 5 - La famiglia dei Cappuccini dell'Annunziata La ss. Annunciata di Borno è certamente il più antico e famoso asceterio di tutta la Valcamonica. Concesso nel 1479 da Paolo II al beato Amedeo de Sylva, fu abitato dagli amadeisti fino al 1517, quando passò ai padri Osservanti. Nel 1601 vi entrarono i padri Riformati che, nel 1808, furono scaccia.ti dalla soppressione napo– leonica. La fabbriceria parrocchiale si affrettò a riscattare tutto il fab– bricato e le terre annesse nell'intento di riaprire il convento, appena fosse stato possibile, agli antichi abitatori. Nel giugno 1843 i cap– puccini lombardi vi stabilivano una famiglia religiosa e v1 é\pnvano il noviziato (21). (18) P., p. 137, 64; 145, 101. (19) P., p. 318, 90. Cfr. 137, 64; 145, 101. (20) P., « Summarium additionale », p. 6-9: testamento del B. in data 1-5-1878 e in I, a p. 78, la lettera a don A. Bondioni in data 1-7-1879. Su le vicende del testa– mento e la condotta del fratello Lorenzo cfr. la relazione di don Regazzoli S., parroco di Berzo, in P., « Summ. addit. », p. 9-11. (21) MuTINELLI P. C., m. r., L'ordine di s. Francesco in Valcamonica, Brescia 1884, - 116 -
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz