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raccolse le sue prime confidenze, afferma che il Beato desiderava di farsi religioso prima ancora di entrare in seminario. La preziosa testimonianza è tanto più valida in quanto, sia pure indirettamente, è confermata dalle testimoniali del vescovo Verzeri (1). Alla decisione per il seminario contribuì la parola del parroco e l'impegno del vescovo; non ultimo, il pensiero che facendosi prete si sarebbe potuto mantenere accanto alla mamma, sola e ormai an– ziana. Entrando in convento invece l'avrebbe lasciata in balìa dei parenti e si sarebbe messo nella condizione di non poterla aiutare qualora ne avesse avuto bisogno. Il Beato, che già da quel tempo si era abituato a diffidare di sè ed a seguire senza discutere i consigli degli anziani, special– mente dei sacerdoti, si lasciò convincere ad entrare in seminario, giustamente pensando che anche come prete diocesano non gli sa– rebbero mancati nè aiuti nè mezzi per tendere alla perfezione. E la nostalgia del convento impallidì presto con gli studi, gli indirizzi spirituali, l'ordinazione sacerdotale e il primo fervido apostolato a Cevo. Ma la sconfitta ricevuta in seminario come vicerettore lo ri– piegò su se stesso in un esasperante esame della sua condizione, acuita non poco dal fascino prepotente che esercitava su di lui la vicinanza dell'Annunciata di Borno. E si accese di tanto desiderio che non bramava se non di salire lassù, nascondersi per sempre e donarsi finalmente del tutto al Signore. In questo stato d'animo egli vedeva chiare le vie di Dio: che lo chiamò a Brescia e lo umiliò. Restando a Cevo non avrebbe forse ripensato alla vocazione antica. Quel suo non saper far nulla di pratico e di utile agli uomini non era forse un segno evidente che il Signore lo voleva tutto per sè, nel silenzio dei suoi conventi, nascosto nella preghiera? Quando i frati cappuccini dal loro alto romitorio scend~vano a Berzo per questua o predicazione, egli contemplava in essi l'imma– gine della perduta felicità e riprendeva a considerare il problema del suo ingresso in convento. Erano soprattutto i novizi che scon– volgevano il suo spirito e non gli lasciavano più pace. Essi passa– vano in lunga fila, uno accanto all'altro, per le viuzze del paese, raccolti, mortificati, preganti, in abiti poveri e lisi, il volto pallido per la penitenza, il capo chino sul petto quasi a custodire un divino (1) P., p. 162, 31; AP., c. 34, b. 1. 108 -
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