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questo di più che qui lo si conosceva già come santo dalla sua vita anteriore: moltissimi attribuivano alle sue benedizioni la salute ottenuta dai loro malati: anche qui dava tutto ai poveri e lui nè dormiva nè mangiava. Più e più volte lo trovavano in chiesa raccolto in estasi, così da non accorgersi di nessun rumore, nè della presenza degli astanti» (4). Don Giovanni continuava adunque verso la sua meta luminosa, non distratto e non fermato dal variare delle incombenze e dei luoghi o dalle brucianti umiliazioni ricevute. 2 - La casa di don Giovanni A Berzo il Beato tornò in casa della mamma. La famiglia pos– sedeva qualche cosa, ma la casa era tanto povera. Prima le spese del seminario, sempre sensibili anche nel caso di qualche sussidio, e poi la sua generosa carità non permisero affatto di adattare quelle quattro mura ad abitazione degna di un sacerdote. Don Giovanni riprese la sua vecchia stanza da letto e un'altra, assai piccola, a pian terreno per lo studio; vi portò dentro una cassapanca e un guarda– roba, un piccolo scaffale con pochi libri, un lettuccio. Coloro che videro questi ambienti al tempo del Beato ebbero una penosa impres– sione di povertà, assai prossima alla miseria. Don Molinari, parroco di Sonico, parla di « squallore contadinesco » (5). Nella stanzetta dello studio, di fronte alla scrivania, appese un cartello con la sentenza programmatica: « Tantum proficies quantum tibi ipsi vim intuleris » (6). Con una casa simile e con questo impegno di vita ascetica, si può solo immaginare qual'era la sua tavola. Marta Bersi, vicina di casa e molto confidente con mamma Francesca, potè assistere più di una volta ai suoi pranzi luculliani: « polenta e legumi». Al mat– tino, prima di recarsi alle elementari per la scuola, non prendeva mai nulla. A mezzogiorno, assorto in chiesa nella preghiera, si dimenticava del suo povero stomaco e non sentiva i ripetuti richiami della fanciulla mandata a chiamarlo. Quando poi sedeva a mensa, era tutto industrie per mortificarsi. A lui bastavano quattro castagne (4) P., 149, 113. (5) P., p. 146 103. Cfr. anche p. 132, 41. (6) P., p. 140, 80. De lmitatione Clzristi, I. I, c. XXV, n. 11. - 97- 7 - Beato lùnocenzo
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