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1 - Don Giovanni Francesco Ceresetti Don Giovanni Ceresetti, « uomo di stampo antico e amico per– sonale di mons. Bonomelli », conosceva molto bene don Giovanni e fu assai lieto di vederselo capitare in parrocchia proprio quando meno se l'aspettava. Egli lo accolse con vera bontà paterna e gli fu subito vicino per medicare la pena che soffriva e per rendergli gra– dita la sua ospitalità. Il Beato giungeva a Berzo senza nessun incarico. La statistica del 1870 - 71 lo indica soltanto come confessore aggiunto, ma don Ceresetti deve essersi subito impegnato per averlo come vicario coa– diutore: se vi fosse riuscito, non glielo avrebbe tolto più nessuno. Lo «Stato.del clero>> dell'anno seguente documenta la sua vittoria: don Giovanni Scalvinoni da Berzo risulta vicario coadiutore in luogo. Di don Giovanni come coadiutore il Ceresetti non aveva una conoscenza diretta e personale, ma le voci che correvano in valle confermavano pienamente le previsioni da lui fatte quando il Beato era ancora seminarista. E bastarono i primi contatti, le pi;ime osser– vazioni su la condotta dell'ex vicerettore, perchè si confermasse di aver acquistato un vero tesoro. Parlando con diversi parroci, vicini e lontani, egli «non finiva di lodarsi e lo proclamava una vera be– nedizione, sia per l'esempio della straordinaria pietà e carità, sia per l'aiuto che gli dava nel ministero» (1). Già anziano, provetto nelle virtù sacerdotali e nella 'Pratica pastorale, egli dichiarava di ricevere continuamente « grande edificazione » dal suo curato. Era soprattutto ammirato « per l'assidùa orazione, la profonda obbedienza, la generosa carità verso i poveri, per i quali il servo di Dio si sarebbe privato di tutto» (2). In piena armonia col parroco la popolazione era stupita e ammi– ratissima della « somma pietà, la profusa carità verso i poveri, l'estre– mo spirito di umiltà» (3) del nuovo coadiutore. Il successore di don Ceresetti riassume nei processi il sentimento dei suoi fedeli in questi termini: « Come curato a Berzo continuò le tradizioni di Cevo, con (I) P., p. 149, Ili. (2) P., p. 123, 20. Per la stima che don Ceresetti nutriva verso il suo nuovo coadiu– tore cfr. P., p. 125, 24. (3) P., p. 124, 22. -96-
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