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nario appena si seppe della nomina dello Scalvinoni. Allora don Ber– tazzoli, che aveva ancora la nostalgia del suo chierico più santo, da due anni confinato lassù ai piedi dell'Adamello, tagliò corto, tron– cando ogni esitazione, con un argomento tolto di peso da s. Paolo e applicato senza riserve: « Pietas ad omnia utilis est» (4). Questo il pio rettore ripetè al piissimo vescovo e riuscì a far trionfare la sua scelta. Con la pietà don Giovanni avrebbe mantenuto il seminario nel suo vero spirito, non ostante l'aria infida che tirava tra i giovani. Il vescovo scrisse una lettera a Cevo e don Scalvinoni fu vicerettore. Mentre disponevano le loro cose sul carretto di un buon conta– dino, decisero che mamma e zia si sarebbero fermate a Berzo, don Giovanni sarebbe sceso a Brescia solo. Con sè portò tanta voglia di piangere e di pregare davanti a Dio e davanti al vescovo: ma nessuno, neppure a Brescia, lo ascoltò. Egli dovette incominciare a fare ciò che non avrebbe mai pensato di dover fare in vita sua: essere supe– riore a qualcuno e comandare. 3 - Gli esercizi spirituali Il Beato era già in seminario quando, appena iniziato l'anno scolastico, si tennero i santi esercizi spirituali. Questi giorni riuscirono a dargli un tono, a rimettere un po' in sesto la sua povera anima sbattuta. Quell'ufficio, « che subì piuttosto che accettò», « tanto bas– samente pensando di sè da credersi inetto alla direzione degli altri » (5), non gli era ancora divenuto sopportabile e gradito. Nel suo primo diario egli ci dà la solita breve nota, che riesce a illuminarci su le conclusioni raggiunte e su le direttive per le quali si incamminava. « 1869. 14 dicembre. In seminario ho fatto gli esercizi e la confessione annuale. Pratica: mettermi alla presenza di Dio in principio delle azioni. Giaculatoria: Providebam Dominum in conspectu meo sem– per » (6). Era troppo grande il bisogno di vedere la volontà del Signore in tutto quello che gli era avvenuto e che doveva fare. Questa fede riusciva a sostenerlo, a santificarlo, e la sua anima pur nello sconcerto della nuova vita, rotta dalle grida vivaci dei giovani allievi, non (4) P., p. 118, 1; 148, 116. Cfr. s. Paolo, I Tirn., IV, 8. (5) P., p. 132, 42. (6) I, p. 5. -86-
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