BCCCAP00000000000000000000771

sformato, perchè aveva visto e sentito che cosa è il peccato per un santo (23). Anche come predicatore lasciò a Cevo un ricordo indelebile. Pre– parava i suoi discorsi leggendo autori di sacra eloquenza, ma attin– geva dalla sua non piccola cultura agiografica, soprattutto faceva par– lare il cuore, tanto caldo di amore a Dio e di zelo per le anime. Don Rondini, che lo ascoltò più volte, parla del Beato come predicatore in questi termini: « Come competenza nella predicazione dirò soltanto questo: che io in cinquantatre anni di sacerdozio, neppure dai più valenti predicatori udii una predica tanto efficace come quella che udii dal labbro dello Scalvinoni nella chiesa di Cevo intorno alla divozione alla Madonna. Parlò del dovere e dei motivi di amare Maria e di mettere in Lei la nostra illimìtata confidenza con tal copia di dottrina e con tale unzione di amore da spetrare i cuori più freddi e induriti: tutti si dovette riconoscere che il predicatore era .un vero santo » (24). Il giovane oratore, a sola distanza di un anno, mostrava d'aver saputo approfittare delle direttive ricevute in seminario, attingendo soprattutto alle norme della Pia Unione. « La sacra predicazione, dice lo statuto, è forse il ministero nel quale è più facile cercare in qual– che modo se stessi e però quelli che vi attenderanno si studieranno di esercitarlo per puro zelo della gloria di Dio, 'non in persuasibilibus humanae sapientiae verbis, sed in ostensione spiritus et virtutis '. Per– suasi che l'efficacia della divina parola devesi ripetere dalla unzione della grazia che l'accompagna e feconda i cuori, accoppieranno allo studio l'orazione, come facevano i santi » (2S). La sua parola oratoria era semplice, accessibile a tutti. Amava l'argomentazione forte, diretta alla mente e soprattutto al cuore. Pri- (23) Sul nostro B. come confessore ·e direttore spirituale negli anni di Cevo cfr. P., 118, 3; 134, 52; 150, 13; 340, 45; 388, 126 e mss. I, p. 75, n. 5, Sul suo impegno d'i preparazione cfr. P., 119, 7; 138, 70; 343, 58. Lo si -trovava di frequente in sagrestia con la Somma di s. Tommaso, alternando studio e visite al ss. Sacramento. Cfr. pure MuM• caELLI P. F. e i suoi a.e. per la dimora del B. a C~vo. Che pure il B. sentisse la fatica e la responsabilità del confessionale lo prova quanto scrive nel diario. Cfr. I, p. ·24, li. 7, dove, citando da s. Francesco di Sales, dice: « Come quelli che confessano Dio dinanzi agli uomini· sono martiri, cosl quelli che confessano gli uomini dinanzi a Dio si possono dire martiri». (24) P., 123, 18. Il B. si serviva per la sua preparazione oratoria dei testi più noti, come le opere di s. Leonardo da Porto Maurizio, Bourdaloue, il b. Claudio de la Colom· bière, il Massini ecc., più volte ricorrenti nei suoi mss., ma ascoltava volentieri anche oratori contemporanei, come il noto don Piero Vivenzi, sacerdote bresciano, dal quale toglie spunti e larghi sunti per la sue conferenze e per i suoi catechismi. (25) I, p. 17, statuto della Pia Uniorre. Nel primo diario abbiamo tutta una vasta precettistica su la predicazione sacra, desunta dai santi. Cfr. I, p. 52; 24, n. 10 e 18. - 79 --

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz