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Anima eminentemente contemplativa, non si perdeva nelle que- . stioni terrene, ma trasvolava alla considerazione delle bellezze increate di Dio. L'ardore con il quale si mette alla scuola dei grandi maestri dell'orazione ci svela la forma della sua preghiera e spiega perchè d'ora innanzi nei suoi diari andranno moltiplicandosi i brani su l'ora– zione. Ecco ad esempio come egli impara da s. Teresa il modo di disporre l'anima alla preghiera. E' un tratto che lesse con attenzione e seguì con tutta la docilità dello spirito: « Ai principianti nell'ora– zione la Santa raccomanda di assuefarsi a rappresentarsi dinanzi a Cristo, di innamorarsi della sua Umanità, portandola sempre seco, ragionando con Lui, chiedendogli grazie e lamentandoci dei suoi tra– vagli e rallegrandoci con Lui dei suoi contenti. Questo è un modo eccellente di profittare in breve e si può usare anche in principio dell'orazione. Aver gran coraggio e pensieri grandi, ponendo alta la mira, senza badare tanto al corpo sano o infermo - il che molte volte è tentazione -, nè ai bisogni corporali come cibo etc. Teniamo l'occhio al nostro profitto, senza impacciarci del profitto altrui, e parimenti piangiamo i nostri peccati, senza mirare a piangere quelli degli altri, a meno che siano pubblici. Non perdiamo mai di vista il conoscimento del proprio niente e il piangere i propri peccati in qualunque stato l'anima si trovi; quantunque, quando l'anima è ben penetrata del suo niente, debba passare avanti senza lasciare affatto il suo conoscimento » (19). Don Giovanni era così impegnato ad imitare i santi che non solo attuava le condizioni spirituali da essi insegnate per favorire mag– giormente lo spirito di preghiera, ma osservava anche quanto essi dicono per la materiale posizione del corpo. Già in questi anni egli passa lunghe ore a pregare con le braccia aperte in forma di croce. Questa pratica gli fu suggerita da s: Gertrude. « Gesù Cristo le inse– gnò, nota nel primo diario, a pregare con le braccia distese, mettendo innanzi al divin Padre la forma della sua Passione, in unione di quell'amore con cui egli stese le mani su la croce» (20). Ma sbaglieremmo se pensassimo che don Giovanni pregava solo quando di proposito si metteva all'orazione: la sua giornata era una continua e intensa preghiera. Nel suo diario, come diremo più avanti, abbiamo una preghiera speciale per ogni azione e le giaculatorie non si potevano contare che dagli angeli. Quante volte egli avrà detto fra il giorno, passando da un'azione all'altra: « Signore, ti offro que- (19) I, p. 75. (20) I, ivi. -77-

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