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Di buon mattim, verso le 4, Loli saltò su dalla sedia dove si trovava e cadde b ginocchio al suolo con un rumore impressio– nante. Però questo non fu nulla in confronto al cambiamento av– venuto sul suo vo:to: quel volto, rustico e rotondetto, si trasfor– mò, si affinò fino ad assomigliare a quello di un angelo. Usd poi per il paese, accompagnata dal padre e da noi tutti. Entrò in una casa dove s;_ trovava un vecchio in coma da qualche giorno; Loli lo segnò con 1 crocifisso: il malato riprese conoscenza e rico– nobbe i suoi figli. Vedemmo in seguito la bambina scendere, con la testa completamente rivolta all'indietro, la scala irregolare eri– pida: non capivam:, come facesse a non cadere sfracellandosi a terra. Ci portò quindi fho al portale della chiesa. Lì recitammo il rosa– rio. Credo di nor: averlo mai recitato così in tutta la mia vita. Ritornando verso la casa, incrociammo J acinta e suo padre che andavano a recita.:-e il rosario al "Cuadro" come tutte le mattine, di buon ora. Era impressionante vedere quelle creature inginoc– chiate per terra, senza riparo, sulla neve, sopportando temperatu– re così rigide, ancora nel cuore della notte. Nella Garabandal di allora regnava un vero fervore, si faceva veramente penitenza. Io non posso dimen-.:icare tutto ciò che vidi e che mi procurò tanto bene, riavvicinandomi molto a Dio». Conchita conse:vava la speranza che la festa dell'8 dicembre non passasse senza che la Madre del Cielo avesse per lei qualche atten– zione: infatti non fu delusa. «Il giorno dell'Immacolata Concezione, la Vergine Santissima ven– ne a farmi gli auguri per il mio onomastico. Sorrideva molto e le sue prime parole furono: "Buon onomastico!" Venne in serata.- mi dissero che rimasi a lungo in estasi, ma a me sembrò tutto molt~ breve. Poi Ella se ne andò perché io potessi anda– re a cenare. Tornò un'altra volta e mi dissero che: - ero andata nel luogo della prima apparizione, - ero scesa a rttroso fino a casa, - ero uscita per recitare il rosario per le vie del paese, - avevo visitate tutti i malati del borgo, - avevo dato loro il croci/isso da baciare. Di tutto ciò, potete star certi, non mi rendevo affatto conto: lo so perché me lo dicevano dopo. E ora, fino al 27 gennaio, non la rivedrò più» (Da una sua lettera al parroco di Barro, 13 dicembre 1961). Così, quell'8 dicembre, giorno del suo onomastico, Conchita fu oggetto di delicate attenzioni da parte della Madre del Cielo. Queste 73
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