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di frequente. A ciascuna di esse fissò una data o le date di un nuo– vo incontro: la speranza di vedere arrivare questa data avrebbe reso più sopportabile il lento svolgersi della stagione invernale. DonJosé Ramon Garda de la Riva, parroco di Barro de Clanes (Asturie), conserva una lettera di Conchita datata 25 novembre 1961, nella quale la bambina scrive: «Non ho più avuto apparizioni da otto giorni. La Vergine mi ha detto che, al più presto, sarebbe tor– nata il giorno dell'Immacolata Concezione. Se non viene quel giorno, non la rivedrò prima del 27 gennaio. Mari-Cruz non la vedrà più fino al 16 gennaio e Jacinta non prima del 16 dicembre; Maria-Dolores, non so ... » Il medesimo sacerdote possiede ugualmente un'altra lettera di Jacinta datata 27 novembre, che fornisce dettagli più precisi: «Ora la Madonna mi appare solo di quando in quando. Il 6 mi ha chiesto di recitare al mattino un rosario al "Cuadro" e fino al 16 dicembre non la vedrò più... Conchita, Maria-Dolores eJacinta la aspettano in gennaio. Così tutti i giorni recitiamo molti rosari augurandoci che la Madonna faccia un miracolo affinché tutti credano». Qualche giorno più tardi, Mari-Cruz scriveva da parte sua: «Esco tutti i giorni a recitare il mio rosario alla "Calleja" alle sei del mat– tino... Dal 19 novembre le nostre estasi sono cessate. Ne aspettia– mo di nuove: (seguono le date di ciascuna). Nel frattempo vivia– mo come tutti gli altri bambini: andiamo a scuola, giochiamo, di– ciamo le nostre preghiere quotidiane... » Loli da parte sua confidava al parroco di Barro il 3 dicembre: «Sono triste nel non veder più la Madonna... ; spero di rivederla a gennaio, ma non so se da qui ad allora tornerà a farmi visita... » E la Madonna tornò. Dispongo di un interessante resoconto scritto della signora Ma– ria Josefa Lueje, residente a Colunga, nelle Asturie: «Mi recai a Garabandal per la seconda volta il 18 dicembre 1961. Da Cossio facemmo il percorso a piedi: in quel periodo il sentiero era impraticabile e la salita diventava un atto di eroismo. Poco prima di arrivare al paese, riunimmo in un sacchetto di plastica tutto quello che avevamo portato per essere presentato al bacio della Vergine: rosari, medaglie, crocifissi. .. Li demmo a Loli che non era sicura (ci disse) di avere un'apparizione. Questo ci rat– tristò, ma bisognava rassegnarsi. Ci apprestammo a passare la notte in veglia, com'era ormai abitudine. Il padre di Loli, Ceferino, si impietosì di noi e, dato che non eravamo in molti, ci fece entrare nella sua cucina a causa del gran freddo della notte. 72
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