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cora in pieno sviluppo, giungesse ad un «esito» che avrebbe per– messo un chiarimento globale? Prendere così rapidamente posizione, pro o contro, anche in mo– do sospensivo, predisponeva l'Autorità a restare sulla propria po– sizione per non doversi smentire in seguito. La nota episcopale si faceva inoltre carico della volontà della Com– missione di mantenere nel loro isolamento i fatti di Garabandal: quindi né sacercoti, né religiosi, né semplici fedeli erano autoriz– zati a recarsi al villaggio. Tuttavia, ncn diminuì l' affluss:) dei visitatori, fra cui continua– vano ad esserci sacerdoti, molti dei quali provenienti da altre diocesi. Per rivivere l'atmosfera che regnava nelle ultime settimane di quell'estate del '61, ecco alcuni episodi significativi. 29 agosto: Ccnchita cadde in estasi alle 11 e la si sentì chiede– re: «Tutti i sacerdoti sono buoni?» Alcuni istanti dopo fece unge– sto di stupore. Don Valentfn le chiese poi cosa significasse quel gesto: la bambina rispose che non poteva dirlo. Ma alla fine do– vette cedere e dichiarare che la Vergine le aveva detto che, sfortu– natamente, «n::m tutti i sacerdoti erano buoni». Per comprendere la reazione incredula della veggente, dobbia– mo pensare alla grande considerazione in cui, a Garabandal, pic– coli e grandi tenevano i sacerdoti e a maggior ragione i vescovi... L'indomani Conchita uscì in estasi da casa sua alle 12 e 10, fece un giro per le vie del paese e, giunta accanto alla porta della chie– sa, esclamò (corr..e udì lo stesso Don Valentfn): «Ah! Credevo che tutti i gesuiti bssero buoni!» Il suo giudizio si era basato, ovvia– mente, sui due religiosi che avevano avuto a che fare con lei: i fra– telli Andréu. Possiamo supporre che la Madonna, rispondendo alle bambine abbastanza acorata, volesse avvertirle per tempo delle sgradevoli esperienze che avrebbero presto vissuto. Voleva prepararle (solo esse?) a quella difficile situazione, la crisi del sacerdozio, che non avrebbe tardato a scoppiare, con gravi conseguenze per tutto il po– polo cristiano. In quei giorni era raro che le quattro bambine andassero in estasi simultaneamente, ma esisteva sempre uno strano legame tra loro, tra quelle in es::asi e quelle rimaste fuori. Così, nel corso di molte visioni di Loli e J acinta, Don Valentfn si avvalse di Conchita - che era presente in stato normale - per porre loro delle domande. Ma, notò il parroco, «se Conchita le interpellava a voce, le piccole in esta~i non sentivano: era necessario porre le domande 47

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