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Fu in quel periodo che salì per la prima volta a Garabandal una donna che doveva diventare una delle principali testimoni degli eventi: la signora Maria Herrero de Gallardo. In compagnia di una delle sue sorelle, giunse il 17 agosto alle due del pomeriggio. Poco dopo, poté contemplare due delle bambine in estasi, Ja– cinta e Loli. «Le due bambine, inondate di felicità, strette l'una all'altra, co– minciarono a fare il giro del paese... Fu allora che sentii per la pri– ma volta il riso di Loli in estasi, quello che mi ha sempre emozionata tanto: era un ridere di gloria pieno di felicità ma per nulla chiasso– so, tranquillo, mistico. Era un ridere estraneo al nostro mondo, staccato dalle gioie terrestri, come penetrato da una vibrazione celeste. Le due ragazze ascoltavano attentamente e rispondevano alla loro Visione con una voce misteriosa, appena udibile. Noi le seguiva– mo correndo, quando la loro espressione cambiò totalmente: si mi– sero a urlare con voci rauche, come in preda a uno sconvolgimento interiore e a un'intensa paura. "Chi sei? ... Diccelo. Chi sei?" Re– starono così per alcuni minuti che ci sembrarono interminabili. Fu allora che Maria, la madre di Jacinta, mi disse in via confi– denziale: "Hanno sentito ieri per la prima volta questa voce stra– na. Ne hanno avuto ~olta paura, benché la Vergine le avesse avvertite in anticipo... E come una voce che viene da lontano, co– me se scendesse dalle montagne, come un fischio, un muggito che urla: Va' ... Va' ... Va"'» (dall'informativa che la signora Herrero redasse poi per il Sant'Uffizio di Roma). Non siamo ancora in grado di chiarire il mistero di questa voce. Durante il mese di agosto proseguirono quasi ogni giorno le estasi delle bambine e le marce estatiche. La loro andatura era ritmata, animata da una forza straordinaria. Don Valenti'.n, il parroco, ne prese nota durante la notte del giorno 5: «Alle 9 e 30 di sera aspettavo le veggenti sotto il portale della chiesa. Non appena arrivarono, volli fermarle, ma non ne fui ca– pace . La forza che dispiegavano nel loro cammino era considere– vole: se si voleva trattenerle non ci si riusciva, oppure risultava estremamente difficile». Le frasi seguenti sono della signora Herrero de Gallardo: «Ebbi quel giorno la fortuna di poter contemplare a lungo l'impressio– nante ingresso delle quattro bambine all'interno della chiesa. En– trarono lentamente, con passo regolare, a scatti e graduale, come per una parata militare, ciò che lo rendeva stranamente sonoro nel 44

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