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co» su un foglio di carta dove pare non ci fosse niente di scritto, ma sul quale qualsiasi cosa avrebbe potuto essere scritta, dopo. Indubbiamente, in questo piccolo dramma, Conchita non ebbe nulla dell'eroina: ma che dire della maniera di procedere di coloro che erano lì per servire la verità e la giustizia? Era stato previsto di trattenere a lungo la bambina a Santan– der, e questo a lei non sarebbe dispiaciuto; ma sua madre Aniceta che, rassicurata, era presto tornata al paese lasciando sua figlia in buone mani, tornò all'improvviso, otto giorni più tardi, per por– tarla via. Aveva pieno diritto di farlo e nessuno poté impedirglielo. Così si concluse lo strano episodio che fu il primo punto oscuro, fonte di confusione per il futuro di Garabandal, così luminoso sotto tanto aspetti. L'altro fatto importante di quella fine di luglio si produsse du– rante il soggiorno di Conchita a Santander. Abbiamo già detto che fu la prima salita a Garabandal dei due padri gesuiti, Ramon e Luis Maria Andréu. Quel 29 luglio doveva restare per Garabandal uno dei giorni più ricchi di fatti e particolari sorprendenti. La relazione di tali eventi figura nel mio libro già più volte citato 9 • Qui, per necessità di concisione, mi limiterò alle esperienze personali dei due religiosi. La cosa migliore è cedere la parola a uno di loro, Padre Ramon, di cui riportiamo un' intervista: «Come lei può supporre, io non pensavo affatto, all'epoca della mia prima visita a Garabandal, che mi sarebbe stato concesso di assistere a fatti e fenomeni degni di seria attenzione ... Se mi sono deciso a salirvi nonostante i molti miei impegni, fu soltato per non respingere l'insistente richiesta di alcuni amici, e anche perché avevo bisogno di qualche giorno di riposo. - Ma suo fratello, Padre Luis Maria, credeva già a tutto questo? - Niente affatto! Né lui, né io avevamo alcuna prova. Credo che nessuna persona accorta accetti questo genere di fenomeni senza una buona dose di prove o motivi. - Come avvenne esattamente quello che Conchita riassume nel suo diario/ 0 • - Ecco. Alla fine del pomeriggio, ci ritrovammo ai Pini. Loli e Jacinta erano in estasi. Non erano circondate da molti curiosi, così potei stare molto vicino a loro. Le sentii perfettamente parlare con la Madonna a voce bassa, quasi in sordina (caratteristica tipica del loro modo di parlare in estasi), ma non colsi tutto, solo delle frasi sconnesse. 34

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