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veva nel suo terzo resoconto al Vescovo di Santander: «Mentre ero per strada verso Garabandal, dove mi stavo recando per aiuta– re il parroco durante la Settimana Santa (dal 7 al 14 aprile), venni a conoscenza di certe voci riguardanti nuovi fenomeni che inte– ressavano Conchita e Loli. Esse stesse, durante la Settimana Santa, mi parlarono molte volte di "visioni interne" che sembravano avere. Potei esaminare sepa– ratamente l'una e l'altra e giunsi alla conclusione che si trattasse di "locuzioni". Conchita disse che questo nuovo fenomeno le era già capitato altre volte. Sembra che sia cominciato a marzo, nel periodo in cui soffriva penosamente per la lunga assenza della Madonna, iniziata a gennaio, e per i dubbi manifestati da così tante persone ... Un giorno, stando inginocchiata a casa sua in preda a queste angosce, udì la Madonna che le diceva: "Non dubitare; mio Figlio farà un miracolo" La sua certezza al riguardo, da allora, è evidente dalla grande pace di cui gode. Nella stessa occasione mi conferma: "Odo, senza percepire voce", altre cose, per il bene della sua anima e quella di altri. .. » La prima «locuzione» di cui Conchita parla nel diario si manife– stò a marzo, all'inizio della Quaresima; trascorse un mese prima che ne avvenisse una seconda: «I giorni passavano e lei (la Madon– na) non tornava a parlarmi! Mi faceva soffrire, ma la comprendevo: come aveva potuto Dio accordarmi una felicità così grande, senza che me la meritassi? Ma in capo a un mese ho sentito di nuovo quella voce di felicità interiore, senza parole, in chiesa» (diario di Conchi– ta, pag. 64). L'adolescente, con i suoi 14 anni appena compiuti, era diventa– ta una ragazza molto sveglia; è importante constatare che viveva in quei mesi un periodo di fervore speciale. In una lettera di sua zia Maximina, datata 11 febbraio, si legge: «Quando Conchita non deve andare nei campi, passa praticamente tutta la giornata in chie– sa. Al mattino va a recitare il rosario, e alcune donne si aggregano a lei. Al pomeriggio, vi passa la maggior parte del suo tempo, sen– za mai annoiarsi». Questo non significa che la ragazza fosse di– ventata matta o che si fosse chiusa in sé. La stessa Maximina le chiese un giorno: «Cosa ti piace di più, divertirti o stare in chie– sa?» Sempre pronta a scherzare, la ragazza rispose: «Mi piacciono molto tutte e due le cose». Se queste erano le sue disposizioni spirituali immediatamente prima delle «locuzioni», possiamo inmmaginare cosa sarebbero di- 124

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