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Qualche ora più tardi, verso l' 1 e 30 della notte, Loli cadde in ginocchio nella cucina di casa. «Il suo viso - dice Maria Herrero - era davvero trasfigurato; la testa rivolta verso l'alto, i capelli ri– cadevano sulle spalle in maniera molto graziosa; i suoi occhi guar– davano estasiati... » Ad un certo punto dell'estasi, la bambina come di consueto pre– sentò al bacio della Madonna gli oggetti portati dai visitatori. Tra questi c'era un piccolo messale che apparteneva alla signora Her– rero: questa si arrischiò a dire a Loli, terminata l'estasi: «Vista la rapidità con cui hai presentato le pagine del mio messale al bacio della Vergine, non è che le ha baciate troppo precipitosamente?» «Oh, no! Certo che no! La Santissima Vergine non lo ha fatto con precipitazione. Ella fa tutto in modo perfetto». Ottima lezione per tutti: fare ogni cosa grande o piccola con tutta la diligenza possibile, senza precipitazione né negligenza. A Garabandal, da parecchie settimane, si pregava per il Conci– lio: perché avesse un buon esito, per il bene della Chiesa e del mon– do. Durante una veglia di preghiera per quest'intenzione (28 set– tembre), ci fu persino un'omelia di un Passionista in visita, Padre Eliseo di Barcellona. L'avvocato Luis Navas, che si trovava lì, scrisse in seguito nelle sue memorie: «In quel momento non invidiavo per nulla chi era stato in luoghi rinomati come Lourdes o Fatima... Avevo lì la sensazione di trovarmi sotto l'influenza più diretta, im– mediata e materna della Vergine». Per molte persone che condividevano gli stessi sentimenti, era difficile accettare che, senza mai addurre una sola prova, la Com– missione si ostinasse nel sostenere che i fatti di Garabandal non avevano alcun segno di soprannaturalità, e che tutto poteva avere una spiegazione naturale. L'inaugurazione solenne del Concilio era annunciata per l' 11 ot– tobre, festa - allora - della Maternità di Maria. Non so se la notte precedente Papa Giovanni XXIII avesse dor– mito molto, lui che aveva convocato quel gran raduno ecumenico in cui aveva riposto tanti sogni e tante speranze... A Garabandal quella notte ci fu una veglia. «Passai l'intera veglia a casa di Conchita - scrive il parroco di Barro, Don José Ramon de la Riva. - In quello stesso giorno, 10 ottobre, era stata pubblicata sulla stampa la Nota del Vescovo. Io ero accorso questa volta a Garabandal con l'ambasciatore di Spagna in Arabia Saudita: Alberto Mestas, mio parrocchiano. Per occupare la lunga veglia facevamo il gioco delle domande ... 114
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