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la gente, il paese mi evitassero, come se avessero visto il mio pec– cato. Ora so cos'è Dio e che cos'è l'inferno: non vedere Dio. Quella sensazione dell'inferno, mi spinge a cercare di smuovere il mondo ed annunciare io stesso che cosa sia successo e che cosa occorra perché le anime si salvino. La mia famiglia fu la prima a credermi folle, benché ora non siano più dello stesso avviso. Ma le assicuro che l'opinione degli altri mi importa ben poco: solo Dio mi importa». In una lettera dell'aprile 1970, la Baronessa Marie-Thérèse le Pellettier di Glatigny mi diceva: «L'altra sera a Parigi, il dottor Caux ci faceva delle confidenze su ciò che aveva provato quella notte a Garabandal... Ci ha assicurato che, nel momento preciso del miracolo, visse un'esperienza che le parole umane non sapreb– bero tradurre: e cioè cosa voglia dire perdere Dio; Caux percepì la realtà terribile dell'inferno nel preciso istante in cui fu colto dal– l'orrore per il suo stato di peccato mortale. - Preghi per me, signora, mi disse infine, perché io non ricada mai in peccato grave, ora che ho fatto l'esperienza della sua terri– bile dimensione». Credo che questa pagina di Garabandal sia di grandissimo valo– re, da qualunque punto di vista la si esamini. Tuttavia, per un in– sieme di circostanze e di processi sommari che non si riescono a spiegare, la più spessa cortina di dubbi e sospetti si è mantenuta ostinatamente sul fenomeno che la generò. Testimoni come il signor Damians e il dottor Caux non sono mai stati chiamati a deporre. La Commissione d'inchiesta si trin– cerò senza aspettare oltre, nella convinzione che tutto era stato abilmente montato da Conchita e dai suoi complici. Una domanda sorge allora spontanea: perché non ci furono al– tre frodi analoghe, dal momento che esperienze come quelle che vissero i due uomini ne sarebbero valse la pena? Una seconda estate a Garabandal La giornata del 18 luglio scatenò a Garabandal una vera effer– vescenza di commenti e di atteggiamenti fra i più disparad. Durante gli ultimi giorni del mese di luglio, e ancor più durante i primi giorni di agosto, l'afflusso dei visitatori continuò ad au– mentare. Arrivarono anche alcuni specialisti e persone qualifica– te, che avrebbero cercato di spiegare e giudicare l'insieme dei fat– ti: compito ingrato, in verità, poiché a Garabandal si è toccato con mano, come raramente altrove, quanto siano insondabili i disegni 106
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