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Il dottor Ortiz ricevette da Conchita l'incarico di invitare Don Francisco Odriczola, sacerdote di Santander: un invito speciale perché si recasse a Garabandal il 18 luglio. Don Odriozola non tenne assolutamente conto di questo invito. Era il membro più in– fluente della Commissione d'inchiesta e si impegnava, ogni gior– no di più, nella sua ostile opposizione ai fenomeni che accadevano nel paese ... Il paese stesso, a cominciare dal suo parroco, Don Valentin, sen– tiva crescere il timore e la diffidenza verso l'evento annunciato. Leggiamo nel dfario di Conchita: «Don Valentfn, che aveva dei dubbi sulla realizzazione del miracolo, mi disse di non scrivere più altre let– tere. Così pure un abitante del paese, Eustaquio Cuenca... La gente di Garabandal non credeva». Il 18 luglio e::a un mercoledì. E già fin dalla domenica prece– dente arrivarono visitatori che desideravano essere testimoni del miracolo. Tra loro c'era di nuovo Luis Navas Carrillo che ricominciò a prendere regola::mente appunti. Conclude con questa osservazio– ne: «Trassi la conclusione che se spesso la semplice curiosità costi– tuisce, all'inizio, il solo motivo della visita a Garabandal, questa curiosità deve ben presto cedere il posto a quello che si prova qui e che spinge, a poco a poco, alla preghiera e al sacrificio, fino a gustare la p,ace e la serenità di un Piccolo Tabor». Ma le veggenti non vivevano sempre la calma del Tabor. Il si– gnor Navas Car.dllo si stupì del fatto che non ci fosse per loro nes– suna eccezione :1.é dispensa dai lavori quotidiani: «Mi ricordo che un giorno eravamo andati a letto dopo l' alba, verso le 6 del matti– no; alle 10 Maria-Dolores si trovava già in chiesa per la Messa. Poco dopo la vidi al lavoro. Faceva la spola tra la casa e il prato con le spalle che sparivano sotto una enorme gerla di foraggio». Una breve nota dello stesso Navas Carrillo ci descrive l'ambiente del paese verso la fine della serata del 17, vigilia del grande e atte– so avvenimento. «Durante il giorno arrivarono molte auto. Le ca– se si riempivano, diventava difficile trovare un letto per la notte. Ancora una volta i fienili del paese furono messi a disposizione perché tutti potessero trovare riposo». Il 18 luglio fu doppiamente un giorno di festa: per i visitatori, perché speravano di assistere a un fenomeno meraviglioso, se– condo quanto Conchita aveva annunciato; per la gente del pa– ese, perché era per loro «il gran giorno dell'anno», la loro festa patronale. 101
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