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Le bambine cercavano con queste righe scritte in forma ripeti– tiva, malgrado la loro povera capacità di espressione, di inculcare in maniera pressa:ite le due o tre esortazioni udite e vissute (e con quale intensità!:, nel corso della loro angosciante estasi. Garabandal, quella notte, dopo le urla impressionanti della «Cal– leja», non dovette riposare tranquillamente. Ma erano in arrivo ore peggiori. Mercoledì 20 giugno il giorno cominciò luminoso 2 • Il mattino Coc.chita... Ma sentiamo il racconto di Eloisa de la Roza, cognata del dottor Ortiz: «Accompagnavo Conchita su ai Pini dove lei sperava che l'Angelo le avrebbe dato la comunione. Pregavamo e aspettavamo... ma la cosa andava per le lunghe. La madre della ragazza, Aniceta, si voltò impaziente verso il paese e vide davanti a ::asa sua una persona che le sembrava essere un frate o un sacerèote: "Sembra che porti dei cordoni bianchi", disse. Allora Conchita si alzò e si affrettò a scendere: noi la seguimmo ... » Il nuovo arrivato era Padre Félix Larrazabal, francescano, su– periore della casa-::ollegio che l'Ordine aveva allora nel piccolo paese di San Pantale6n de Aras (nella provincia di Santander). Don Va– lentfn lo conosceva molto bene. Veniva a Garabandal per occu– parsi spiritualrr..ente della parrocchia in occasione della festa del Corpus Domin:.. La signora Eloisa prosegue: «Il Padre celebrò la Messa in chiesa e ci diede la comunione. All'uscita, Aniceta commentò: "Che ra– gione c'era di farci aspettare tanto lassù? Ogni volta che viene un sacerdote al paese per dare la comunione, l'Angelo non viene"». Passò la giornata. «Nelle prime ore della notte - continua la nostra testimone - mi stavo recando a ::asa di Mari-Cruz per riprendere un rosario che le avevo lascia;:o, quando per strada appresi che le ragazze si tro– vavano già nella "Calleja" e allora mi avviai in quella direzione in tutta fretta ... Ma non potei arrivare fin là. Le bambine, all'u– scita dall'estasi e.ella quale avevano appena visto l'Angelo, fecero sapere da parte sua che nessuno doveva oltrepassare l'ultima casa del paese; le vegger..ti avrebbero dovut:) rimanere sole nella "Calleja" al riparo da ogni curiosità; si sarebbero potute sentire ma non vedere». Eloisa si agg::egò al gruppo di persone che, tremanti e silenzio– se, seguivano da lontano lo svolgimento di una nuova estasi delle piccole. «Lanciavano delle grida spaventose - scrive - che l'oscurità e il silenzio della notre rendevano ancor più impressionanti.. . Si colsero 97

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